Prima gli arresti di Ariano e Ammendola e le inchieste sulle tangenti, poi l'arrivo della Commissione d'accesso. E, infine, gli avvisi di garanzia della Direzione Distrettuale Antimafia

A memoria, non ricordiamo un'amministrazione che, così come sta accadendo a Torre Annunziata, sia stata oggetto di così tanti interventi di forze dell'ordine e magistratura, in così poco tempo. Forse bisogna tornare indietro ai tempi di Tangentopoli. Ma all’epoca, forse, ci si sarebbe dimessi con meno.

Quello che emerge dalle 15 pagine del Decreto della DDA è uno scenario inquietante: i massimi vertici di giunta e consiglio comunale completamente appiattiti e in sintonia con Salvatore Onda, un semplice dipendente della Prima Vera ("un dirigente di partito" lo definisce il sindaco), nipote del killer e boss dei Gionta Umberto Onda

Salvatore Onda, in qualità di padrino politico della consigliera Maria Oriunto (sconosciuta ai più) si muove e riesce ad occupare uno spazio tra la pubblica amministrazione, la politica, l'imprenditoria e gli uffici regionali. In virtù di questo ruolo, parla con tutti, e tanti parlano con lui.

Ma perché una persona dalla parentela così pesante riesce a diventare manovratore di scelte politiche, influenzando la pubblica amministrazione? Di quanto si è abbassato il livello della politica (e quindi, di chi "certi politici" li vota), a tal punto che il nipote di un killer ergastolano diventa, come lo definisce Ascione, addirittura "dirigente di partito"? Perché quel fossato che dovrebbe separare la Politica da certi ambienti, che a fatica era stato scavato negli anni passati, è stato nuovamente riempito, consentendo l'ingresso nel Palazzo di certi personaggi? Sono queste le domande alle quali bisogna dare una risposta.

Torre Annunziata sconta un deficit culturale e di cittadinanza attiva pazzesco, evidente già prima della pandemia, ben più grave anche delle città limitrofe. Lockdown e restrizioni poi hanno fatto il resto, provocando uno sfilacciamento del tessuto sociale. Sempre meno persone si interessano alla vita pubblica e spesso, chi lo fa, non è mosso da una sana passione. Molti pensano di essere cittadini modello postando su Facebook una foto denuncia e qualche post di sfogo ma poi, quando c'è da rimboccarsi le maniche, restano sul divano con lo smartphone tra le mani. 

Se abbiamo una classe politica inconsistente, incompetente, mediocre (la metà dei consiglieri comunali non ha MAI aperto bocca in cinque anni!), a tal punto da far emergere personaggi come Onda, evidentemente è la città che deve porsi qualche domanda. E forse, quelle suggerite sopra, sono le prime che tutti dobbiamo porci.

Eppure cittadini perbene e preparati non mancano. Torre Annunziata ha tantissime associazioni, comitati, chiese, dove si incontrano e si impegnano persone di valore. Ma alla Politica non si avvicinano, e lasciano spazio a gente come Onda. Occorre che questa fetta di città si svegli, capisca che è necessario scendere in campo in prima persona. Perché fino a quando ciò non avverrà, lo spazio sarà sempre occupato da altri.

Il ceffone arrivato con gli arresti e con le tangenti non è bastato. Forse, occorre un secchio d'acqua gelata per svegliare la città dal torpore. Il decreto di scioglimento probabilmente rappresenta l'ultima speranza per fare tabula rasa dell'attuale classe politica. Ma nel frattempo, diamoci una mossa. Perché se la città non si sveglia, saremo punto e da capo.

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