Troppa burocrazia. Sembra essere questo il motivo per cui si era abbattuto un fulmine a ciel sereno su Torre Annunziata, dopo la decisione ufficiale dell’Oplonti Beach Club di lasciare il Lido Risorgimento per dedicarsi ad altri investimenti.

Una motivazione plausibile e che allontana tutte le altre voci su presunte pressioni delinquenziali, come era stato supposto soprattutto attraverso i social. Quello che è certo è che il club non aprirà i battenti a Torre Annunziata quest’estate, decidendo di non investire più sul litorale oplontino. Quindi, niente più eventi serali al Lido Risorgimento.

Una decisione che è stata presa subito male dalle migliaia di giovani, di Torre Annunziata e dei paesi limitrofi che, soprattutto d’estate, affollavano il lungomare Marconi. Una decisione, invece, accolta con favore dai residenti della zona, infastiditi – a quanto pare oltremodo – dai disturbi alla quiete pubblica nelle ore notturne e dal traffico intenso della zona. Ieri l’OBC motivò la “non” scelta, ovvero la decisione di investire altrove, ma non per una loro decisione.

Una stoccata che, ora, ha un destinatario: la burocrazia. Con un messaggio diffuso sempre attraverso i social, la società ha dichiarato che “quest’anno il marchio Oplonti Beach Club e la struttura Lido Risorgimento interrompono momentaneamente il rapporto di collaborazione”.

Le motivazioni sono diverse, non solo dagli “incartamenti”: “Iniziamo a chiarire che – hanno proseguito - non abbiamo subito alcuna intimidazione di natura delinquenziale come qualcuno aveva supposto. Il problema principale è stata la burocrazia, negli ultimi due anni abbiamo ricevuto tantissime denunce e un’infinità di esposti, senza considerare neppure le presentazioni continue in caserma e commissariato, pur considerando che la struttura avesse osservato e rispettato tutte le norme previste”.

Licenza di pubblico spettacolo, impianto acustico rivolto verso il mare, perizie fonometriche, vie di fuga e sicurezza: tutti aspetti curati nei particolari dallo staff ma che hanno sfinito gli stessi proprietari del club, giungendo alla drastica decisione. “Nello specifico – continuano - abbiamo inoltrato più volte alle competenti istituzioni la richiesta di modificare l’ordinanza estiva al fine di agevolare le tantissime persone che raggiungevano la nostra città da paesi limitrofi. Una richiesta puntualmente respinta. Confidiamo che con la nuova amministrazione si creino i presupposti e le condizioni per ripartire in futuro in maniera più serena”.

Un piccolo spiraglio, dunque. La parola passa all’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Vincenzo Ascione: a loro il compito di trovare una soluzione e scongiurare la cancellazione di un attrattore per la città di Torre Annunziata.

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