“Sentivo che la mia vita, così come era, non mi apparteneva più”. È cosi che esordisce Luigi De Santis, che insieme a Sara Di Bianco ha dato vita al duo, non solo professionale, Mino&Holly, una coppia di artisti di strada che portano allegria e spensieratezza in giro per il mondo.

E non è un modo di dire nel loro caso, perché sono davvero andati lontano questi due ragazzi. Studente in Biologia lui, in Geologia lei. Di Torre Annunziata lui, della provincia di Caserta lei. Una passione comune per l’arte circense che fremeva di essere portata alla luce.

“Ho fatto per tre anni la cameriera, mettendo da parte i soldi, ma per me era come non vivere”, dice Sara. “Studiare geologia mi piaceva, anche se, tornata a casa con il mio 30 e lode sul libretto, pensavo ad altre cose, ad esempio, all’arte del trapezio e dell’acrobatica aerea, l’arte dei trampoli”.

Poi la frequenza ad alcuni workshop e la conoscenza del mentore Salvatore Di Foggia, in arte “Mattaccino”. Complice un annuncio dell’associazione “Sirkhane-Her Yerde Sanat”, una scuola di circo sociale fondata nel 2012 che opera tra la Turchia e l’Iraq e che cercava trampolieri e trapezisti in cambio di vitto e alloggio. Sara ha la risposta che cercava dentro di sé: “Ho mandato subito il mio curriculum, sperando in una loro accettazione”, ricorda emozionata. Sara ha sposato in pieno la missione dell’associazione: fornire un ambiente sicuro, amichevole e disponibile per i bambini che abitano in zone di conflitti. Avere la possibilità di contribuire a sostituire la loro infanzia danneggiata con la felicità e arricchire l'immaginazione dei bambini con i colori della pedagogia del circo sociale.

Decise di partire. Destinazione Mardin, città a sud-est della Turchia. Un saluto a Luigi, che l’ha raggiunta poco dopo in bicicletta, arrivando fino in Grecia, stremato e soccorso ad Tessalonicco da una famiglia alla quale poi vende la sua bicicletta per ripagarli delle spese sostenute per la sua guarigione. Poi si rimette in viaggio fino a Nusaybin. “Pensavo solo di voler andare ad aiutare i  bambini – ha spiegato Luigi -. Volevo contribuire ad arginare gli effetti negativi della guerra dall’animo puro dei bambini, vittime innocenti di tutte le guerre, e incentivare la nascita di amicizie tra di loro, che siano arabi curdi, turchi o siriani, al di là delle differenze di genere, sociali e culturali e così facendo, insegnare loro la pace, l’ armonia, l’ apertura mentale e l’ allegria nelle loro comunità locali e globali”.

Mesi difficili in cui Sara e Luigi hanno cercato di far spuntare il sorriso lì proprio dove non ne hai motivo, lì dove il filo spinato segna l’orizzonte. C’è un però - e chi sta con i bambini lo sa - che essi sono stati capaci di cambiare. Questi due ragazzi hanno portato un raggio di sole nelle loro vite, raccontano anche con semplicità, quasi come se fosse stato normale, dell’attacco che hanno subito mentre erano lì: “Eravamo quasi pronti per la cena, poi fumo ovunque. Dei lacrimogeni erano entrati fin dentro casa. Non sapevamo dove fuggire, li avevano buttati anche nell’androne del palazzo dove alloggiavamo insieme ad altri volontari”.

Ma la solidarietà e la voglia di donare un sorriso è più forte di tutto. Ecco perché non bisogna perderli di vista: dopo aver realizzato uno spettacolo gremitissimo presso la sala mons. Pagano della Trinità di Torre Annunziata, dal titolo “Salti a bordo!”, ora si stanno preparando per nuove e performance. Perché il sorriso di un bambino è più potente di tutto.

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