Usura ed estorsione aggravate: in carcere Carmela Gionta, sorella di don Valentino
Il fermo della donna ordinato ieri pomeriggio dall’Antimafia di Napoli
22-07-2015 | di Salvatore Piro

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Usura ed estorsione aggravate dal metodo mafioso. Queste le accuse con le quali la Dda di Napoli ha disposto alle 18 di ieri il fermo di Carmela Gionta, sorella di don Valentino, il boss fondatore dello storico clan di camorra a Torre Annunziata.
La donna, incensurata, è stata prelevata dalla sua abitazione a Torre Annunziata e subito trasferita a disposizione del pm nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Nelle prossime 48 ore è attesa la convalida del fermo ad opera del Gip.
Torre Annunziata, la sorella del boss Gionta ai domiciliari grazie all’emergenza
Carmela era in carcere con l’accusa di usura e estorsione. Ancora stabili le condizioni di Carpentieri dopo il raid
Carmela Gionta è la madre di Aldo Agretti, 44 anni, arrestato nel 2013 dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata su ordine dell’Antimafia partenopea. Nel marzo scorso Agretti, il cui appartamento di 120 metri quadri in via Vittorio Veneto è stato da poco affidato al Comune oplontino dall’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati alla Criminalità, è stato condannato in via definitiva a nove anni per droga e associazione a delinquere di stampo mafioso.
In foto Palazzo Fienga, la roccaforte dei ‘Valentini’ sgomberata a gennaio, definito a quel tempo in Procura ‘incompatibile con il soggiorno degli esseri umani’
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