“Fra qualche giorno, forse, faremo la fiaccolata ma dobbiamo continuare ad essere vigili ed attenti. Attenti alla vita”. Poche parole quelle di don Clemente mentre, interrotto dall’emozione, continua a leggere la letterina che Antonietta Meo scriveva a Gesù. Un accostamento significativo tra Luigi e la piccola, per la quale è stata chiesta la beatificazione.

Duecento le persone che si sono raccolte, questa sera, per la veglia in memoria di Luigi Panico nella chiesa di San Michele Arcangelo a Rovigliano. Tra loro, al primo banco, distrutta ed in silenzio, la nonna di Luigi ha ascoltato la messa, il rosario e le parole del sacerdote che ha detto: “Caro Gesù ti abbiamo messo questi gigli, simbolo dell’innocenza, di Luigi e di tutti i bambini”. Due ore, tra la messa celebrata da don Franco, il rosario recitato dai bambini del catechismo e la preghiera letta da don Clemente. Una preghiera che riecheggiava tra i fedeli tra rabbia e disperazione per una tragedia che, secondo tanti, poteva essere evitata.

“La lampada – ha continuato don Clemente - che è la fiammella dell’amore e il giglio che è la purezza dell’anima sono tutti e due sull’altare ad adorarti. Prega per noi, per questa famiglia, per tutti gli innocenti e per tutti quanti noi”. Pause, sospiri e con la voce interrotta dalla commozione ha concluso: “Caro Gesù ti mando tanti saluti e baci e porta il nostro abbraccio a questo figliolo e a tutti gli innocenti”.

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