Una vita spesa sui campi di calcio, dalla B alla Prima categoria, senza mai risparmiarsi. Pochi attaccanti hanno saputo farsi amare, unire nel ricordo dei loro gol tifoserie spesso rivali, come Giorgio Lunerti. Da queste parti, più semplicemente 'Giorgione' od anche il 'Bomber con la sigaretta'. Forse per quella sua scaramanzia di fumare venti minuti prima dell'inizio di ogni partita. Scaramanzia che gli costava, sempre, un richiamo dall'arbitro ed una pacca sulla spalla di Felicio Ferraro, il ds che dalle Vespe lo portò a Torre Annunziata.  

Alla Juve Stabia dal '92 al '94, una promozione conquistata in C1. A Castellammare Lunerti ha vissuto stagioni esaltanti (60 gare, 22 gol). L'anno dopo il passaggio al Savoia di De Canio, in C2: 27 partite e 6 reti in campionato. Poi, la magica appendice della finale allo 'Zaccheria' contro il Matera. Altra perla, su punizione (la foto si riferisce a quella esultanza, ndr), e nuovo salto di categoria, stavolta coi bianchi.

Oggi Giorgio Lunerti ha 54 anni, vive nella sua S. Benedetto, è padre di 3 figli ed ha 2 nipoti. Non allena perchè 'non ho trovato lo sponsor giusto - confessa - . Mi godo la pensione da operaio'. Domenica il suo cuore, per il derby Juve Stabia-Savoia, sarà diviso esattamente a metà. "Spero di poter essere al Menti ma alle 12:30 sarà difficile - continua - . Un pronostico? Juve Stabia favorita, anche se vedendola le manca un vero rifinitore, ma che volete. Tifo per entrambe e spero in un pareggio". Stagioni molto diverse quelle vissute coi gialloblu ed i biancoscudati: "Allo Stabia partimmo per vincere, avevamo una squadra forte. Col Savoia, invece, avremmo dovuto salvarci e giornata dopo giornata conquistammo i tifosi. Ricordo entrambe le Curve con immenso affetto. Ho vinto 7 campionati, in giro per l'Italia, ma vincere in Campania è irripetibile". 

Nella stagione 92/93, Lunerti indossava la maglia della Juve Stabia e giocò due derby contro il Savoia. Tre a zero per le Vespe al 'Menti' (in gol anche Musella). Uno a uno al ritorno, a Torre Annunziata. Risultati diversi, una sola cosa in comune: 'Giorgione' in gol sia all'andata che al ritorno. "Il gol più bello a Castellammare? Quello all'ultima di campionato, contro la mia Sambenedettese. Rete che ci permise poi di giocare la finale play-off con la Salernitana. In maglia bianca ricordo soprattutto la punizione ad hoc nella finale di Foggia. Non perchè era bella, solo perchè vincemmo".

Ai due tecnici, Pancaro ed Ugolotti, Lunerti dà un solo consiglio: "Per vincere conosco una sola medicina: fare gruppo. Sia a Castellammare che a Torre non giocavo in corazzate, ma avevamo uno spogliatoio compatto. Solo così la Juve Stabia lotterà fino alla fine per la promozione. Il Savoia, con due acquisti a gennaio, penso possa salvarsi. Deve trovare ancora un'identità precisa. E' stato un vero peccato - conclude l'ex attaccante - aver smantellato la squadra della promozione".

 

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