La parola d’ordine si chiama “continuità”, ed è quella che vuole assolutamente confermare il Sorrento dopo il rotondo e convincente successo di domenica scorsa contro il Castel San Giorgio. Approccio giusto con partita chiusa e messa in cassaforte senza troppi fronzoli. Prossima tappa: Sassano. La truppa di Mario Turi viaggia al confine tra Campania e Basilicata per affrontare il Valdiano, fanalino di coda del campionato con 0 punti dopo 4 gare. Abbandonato il campo in terra battuta di Teggiano, dove nella scorsa stagione i rossoneri si imposero per 2-0, quest’anno il match si disputerà sull’impianto in erba naturale di Sassano dove sarà fondamentale vincere per proseguire la marcia ed allungare la striscia di successi consecutivi.

Domenica pomeriggio si affronta il Valdiano che, ultimo in classifica a seguito di 4 sconfitte in altrettante gare, affronterà la gara (nonostante il forte gap in termini di punti) con la mente libera e tanta voglia di mettersi in evidenza al cospetto di una squadra blasonata come il Sorrento.

“È evidente che troveremo sulla nostra strada un avversario arrabbiato e con l’acqua alla gola visto che si trova ancora a secco di punti dopo 4 partite. Non sarà un match facile, anche perché dopo aver visto l’ultima uscita dei rossoblù al Pastena, credo che il Valdiano meriti certamente qualche punto in più. Inoltre la squadra di Manfredini nell’ultima settimana si è rinforzata con l’innesto di due calciatori che ritengo abbastanza importanti per la categoria. Il Valdiano è una squadra costruita per giocare a calcio piuttosto che per battagliare, e penso che alla lunga i valori verranno fuori e riuscirà a tirarsi fuori dai bassifondi della classifica”.

Dal pessimo sterrato di Teggiano all’erba naturale di Sassano. Cosa cambia in termini di sviluppo del gioco?

“Molto dipenderà dalle condizioni in cui versa l’erba, perché paradossalmente se si va a giocare su un campo rovinato dove c’è più terreno che erba, può essere quasi meglio un impianto in terra battuta regolare. È un discorso che però ci interessa relativamente, perché in trasferta troveremo tanti campi di questo tipo, e dobbiamo abituarci a giocare la nostra gara anche su superfici diverse dal sintetico. Il terreno di gioco non deve essere un alibi, ma dobbiamo avere la capacità di adattarci velocemente e giocare come sappiamo”.

 Sorrento in grande spolvero: sempre a segno in ognuna delle 4 gare disputate finora, e almeno 2 reti realizzate in 3 gare su 4. Un altro dato da non sottovalutare, 5 delle 7 reti totali sono giunte nei secondi tempi. Quale può essere la chiave di lettura più appropriata?

“È senz’altro sintomo di una squadra che sta bene fisicamente, perché se vinci le partite nei secondi tempi vuol dire che sei in salute e con tanta forza nelle gambe. Parliamo di un campionato difficile ed equilibrato, le partite possono sbloccarsi da un momento all’altro e la cosa più importante  è approcciarle e chiuderle bene come fatto nell’ultimo impegno contro il Castel San Giorgio. È fondamentale evitare i cali di tensione e mostrare sempre pazienza ed intensità giusta per portare a casa il risultato”.

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