"Sos ospedale di Torre Annunziata" campeggia sulla prima pagina de LoStrillone il 19 gennaio 2002. Dopo 21 anni sembra che poco o nulla sia cambiato su un tema così delicato come quello della sanità pubblica.

“Sindacati e medici insorgono contro la dirigenza dell’Asl - scrivevamo nel gennaio del 2002 - Il presidio ospedaliero senza personale e apparecchiature rischia la chiusura. I cittadini in rivolta si ribellano all’indifferenza dei dirigenti”.

Nell'archivio della redazione le lancette dell'orologio girano al contrario. Leggere il giornale di quegli anni è come entrare in una macchina del tempo andata in pausa. In quella stanza inizia un viaggio tra passato e presente, alla riscoperta degli eventi di cronaca di Torre Annunziata e delle città vesuviane. 

Nelle pagine del quindicinale de loStrillone si leggono parole quali protesta, crisi sanitaria e dirigenti indifferenti. Man mano che ci si addentra nella lettura degli articoli, parola dopo parola, si fa spazio nel lettore una nuova consapevolezza. Quel passato non è altro che un'amara fotocopia del presente.

A poco più di due decenni da quegli avvenimenti non c'è traccia di progresso. Ad oggi l'ospedale di Torre Annunziata è stato definitivamente chiuso e i servizi spostati nel presidio di Boscotrecase. Ma anche qui le difficoltà sono le stesse. Negato ai cittadini anche il pronto soccorso, su cui pende una spada di Damocle.

Tutti gli ospedali della zona sono sotto organico e senza macchinari all'avanguardia. All'ombra del Vesuvio il tempo si è fermato. Non c'è differenza tra passato e presente e questo viaggio nel tempo, in quel 2002 di rivolte, ne è la prova.

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