Entriamo in punta di piedi, stamattina, nei box di via Tagliamonte a Torre Annunziata. Qui un tempo doveva venirci il mercato. Oggi, invece, nemmeno 50 metri quadrati rappresentano l'alternativa concessa dal Comune agli sgomberati di Palazzo Fienga. Delle 18 "case-garage", solo 8 hanno la serranda alzata, perchè 8 delle 55 famiglie sfrattate non hanno trovato di meglio per dormire. "Fotografate, fotografate pure", dicono in molti, "e denunciate, fate vedere come stiamo combinati. Prima avevamo una casa, ora ci accampiamo così".

Colpisce soprattutto l'immagine di un uccellino in gabbia, all'esterno del box 13. Canta e si fà sentire, nonostante il frastuono del trasloco ancora in atto. C'è chi anche oggi trasporta scatoloni, monta le antenne della tv, prova a rendere almeno decente un garage. Un ingresso un po' più ampio funge da cucina, camera da letto e salone. Tutto insieme, appassionatamente. Poi una porta dà in uno strettissimo corridoio. In fondo, l'ultima porta di legno chiude lo sguardo ad un minuscolo bagno con doccia. Le famiglie sperano che la soluzione sia solo temporanea. Le prime risposte le darà il sindaco Starita, lunedì alle 13 al Comune, giorno in cui un "gruppo di lavoro informale, alla presenza dell'assessore alle Politiche abitative - afferma il primo cittadino - studierà forme di accompagnamento per dare una casa a chi la richiederà".

"Ma noi soldi non ne abbiamo", rispondono in coro gli sgomberati che domani assisteranno alla chiusura dell'ingresso principale di Palazzo Fienga, che non sarà murato. Solo nascosto da un grande cancello. Acciaio, sbarre e non cemento, stavolta, per gettarsi alle spalle il regno prima dorato, ora solo pericolante, di Don Valentino e Donna Gemma.      


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