“Molti giovani sono abbandonati a un territorio fertile per la criminalità”. Don Antonio Carbone, presidente della Onlus Piccoli Passi Grandi Sogni di Torre Annunziata, grazie alla sua comunità salesiana, da sempre è vicino alle fasce più deboli. Forte il suo lavoro con le comunità “Mamma Matilde- Peppino Brancati” e anche con il centro diurno “Casa Valdocco”.

L’obiettivo di regalare un futuro migliore ai ragazzi non sempre avviene. Don Antonio ha così parlato di ciò che è avvenuto in via Gino Alfani la scorsa domenica. “E’ stato sconvolgente. Sparare in un luogo pubblico a volto scoperto vuol dire dimostrare la propria autorevolezza. Ho spesso parlato con i miei giovani. C’è il timore che tutto ciò possa accadere ancora. E’ tanta l’omertà e questo incide tantissimo. Per sconfiggerla bisogna essere uniti perché da soli non si va da nessuna parte. O ci sentiamo solidali oppure si ha paura”.

Don Antonio ha pianto qualche mese fa Vincenzo Arborea, suicidatosi nel carcere minorile di Airola, e Luigi Caiafa, ucciso durante un conflitto a fuoco con la polizia a Napoli nel corso di una rapina. “Molte volte i ragazzi si sentono abbandonati nelle mani della criminalità. Nascono tanti fiori contagiati. Il dispiace­re è tanto, ma c’è anche gioia per chi riesce a combattere anche da solo contro le avversità”.

I ragazzi di don Antonio hanno anche prodotto un cortometra­ggio sulla famosa “mazzetta delle Sette Scogliere”. Un modo per sensibilizzarli e tenerli lontani dai cattivi esempi. “Quelli servono per autogiustificarsi –ha concluso- Purtroppo ognuno ricorre a quello che fa più comodo. Per questo c’è bisogno di essere te­stimoni credibili nei confronti dei ragazzi e di non delegittimare associazioni che fanno del bene”.