“L’omicidio di Giulia Cecchettin è una sconfitta per tutti, scendiamo in piazza e fermiamo questo massacro”. Nell’aula magna dell’istituto Cesaro-Vesevus di Torre Annunziata il grido di Ada Ferri contro la violenza di genere.

Rivoluzione culturale, educazione ai sentimenti e rispetto per le donne. I ragazzi del Cesaro Vesevus in occasione dell’incontro organizzato da Catena Rosa contro la violenza di genere, ricordano Giulia Cecchettin studentessa 22enne uccisa a coltellate e gettata in un burrone. “Questa è una guerra che può arrivare ovunque e colpire chiunque. Abbiamo chiesto in Senato l’approvazione di una legge sull’educazione ai sentimenti – dichiara la presidente Ada Ferri – Non fatevi controllare e non accettate mai l’ultimo appuntamento. Giulia poteva essere una di noi, non dimentichiamolo mai”.

Stavolta, sul davanzale dell’ennesima finestra che affaccia sull’abisso, siede Filippo Turetta l’ex fidanzato di Giulia Cecchetin responsabile dell’omicidio. Nell’aula magna dell’istituto oplontino petali di rose e scarpette rosse per dire no al femminicidio. "Se ne sarebbe andata a Reggio Emilia per realizzare i suoi sogni, ma questo lui non poteva accettarlo. E allora ha deciso per lei e l'ha uccisa, strappandola alla vita per sempre - leggono commosse due studentesse - Un uomo che ti ama, non ti uccide!".

Presente all’evento anche la preside Annunziata Langella, da pochi mesi alla guida dell’istituto. “L’educazione è l’arma più potente per sconfiggere la violenza, ma serve un lavoro sinergico. Anche le famiglie giocano un ruolo cruciale nella formazione dei ragazzi, non si può delegare unicamente alla scuola questa personalità. Servono esempi e modelli virtuosi, senza questi non ci sarà alcuna rivoluzione culturale”.

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