Un dato oggettivo e allarmante quello che emerge spulciando i dati del Comando Provinciale Carabinieri di Napoli. Numeri che però mai come questa volta nascondono storie, persone e tragedie familiari. Da gennaio a oggi i militari dell’Arma hanno arrestato in flagranza di reato o su disposizione dell’Autorità giudiziaria ben 155 persone per reati come i maltrattamenti in famiglia o gli atti persecutori per una media di 22 arresti ogni mese. Pensare che solo negli ultimi 5 giorni sono finite in manette 10 persone violente.

A Fuorigrotta i militari della locale stazione hanno arrestato per atti persecutori e violazione del divieto di avvicinamento alla parte offesa un 40enne del posto già noto alle forze dell’ordine.
Si era invaghito della propria vicina di casa – sua coetanea – ma l’amore non era assolutamente corrisposto. La vittima ormai viveva in un perdurante e grave stato di ansia e di paura, tali da costringerla a mutare le proprie abitudini di vita. Per questo motivo l’autorità giudiziaria aveva emesso nei suoi confronti la misura cautelare del divieto di avvicinamento ma questo non è bastato. L’uomo è tornato nell’abitazione dove gli era stato impedito di terrorizzare la donna ed ha iniziato a urlare e a minacciare di morte la vittima. E’ bastata quella voce che squarciava le pareti per far ricadere nell’incubo la donna che ha chiesto aiuto ai Carabinieri. I militari sono intervenuti e hanno arrestato il 40enne che ora si trova in carcere in attesa di giudizio.

Questo è solo l’ultimo episodio di violenza di genere che i Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli, in sinergia con le rispettive Procure, si trovano a fronteggiare quotidianamente.

Si tratta di uomini che hanno “sfondato” la porta del proprio ambiente familiare “armati” di violenza, vessazioni e prepotenza nei confronti di donne e bambini che nella maggior parte dei casi si trovano a combattere con un mostro travestito da padre, marito o compagno all’interno di quel luogo – la casa – che dovrebbe proteggere tutti dagli orrori del mondo esterno.
I carabinieri lo sanno bene e ogni giorno entrano in abitazioni dove trovano famiglie martoriate da tragedie che si portano dietro da anni e che spesso non si ha il coraggio di denunciare.

E’ il caso di tre giorni fa a Castellammare di Stabia dove i Carabinieri della locale compagnia hanno arrestato per maltrattamenti in famiglia, tentata estorsione e lesioni personali il figlio di un’anziana coppia che resisteva alle sue ritorsioni  da 10 anni. Episodi mai raccontati a nessuno e mai denunciati culminati con l’ennesima aggressione. Calci e pugni medicati dal personale sanitario anche se le ferite nell’animo probabilmente non scompariranno mai.



Episodi che vedono vittime anche delle madri esasperate dalle violenze che subiscono quasi ogni giorno da quei figli che per acquistare la droga chiedono denaro. Lo vogliono, lo pretendo e lo ottengono, altrimenti sono botte. E’ il caso di una donna di Afragola che è andata negli uffici della locale stazione di primo mattino per raccontare e denunciare l’ennesima violenza patita la sera prima da parte del figlio 29enne al quale aveva dovuto dare ancora una volta del denaro. Arriva sera e l’episodio si ripete. L’uomo vuole altri soldi e li ottiene, sono 50 euro. Questa volta però la donna chiama i Carabinieri che entrano in casa e arrestano il 29enne che ora è in carcere.




L’Arma dei Carabinieri da tempo ha messo al primo posto la difesa delle fasce deboli e opera in sinergia con le Procure della Repubblica e con le diverse istituzioni pubbliche e private. Basti pensare ai tre ambienti dedicati all’ascolto delle vittime di violenza di genere, le “Stanza tutta per se”. Tre luoghi – realizzati grazie alla collaborazione del Soroptimist International Club Napoli - in tre punti strategici della Provincia come Capodimonte, Caivano e Ercolano.  Stanze riservate all’ascolto e alla denuncia, allestite con arredi più accoglienti e caldi, distinti da quelli degli uffici generalmente utilizzati per la raccolta delle denunce.
Importanti iniziative come quelle adottate dall’Arma dei Carabinieri, con l’istituzione, a livello nazionale sin dal 2009, di una Sezione “Atti persecutori” nell’ambito del Raggruppamento Investigazioni Scientifiche. Ufficiali e Marescialli sempre più specializzati e capaci di comprendere nel senso più intimo del termine le richieste d’aiuto da parte delle persone bisognose.

Il Comando generale, inoltre, ha creato per le persone in difficoltà, che sono ancora ancora indecise nell’affrontare la piaga familiare o semplicemente hanno paura, una locandina.
Un “Violenziometro” formato da due colonne che permettono alla vittima di valutare la propria situazione. Da una parte delle possibilità dove nel caso ne sussista almeno una porta a una concreta ipotesi: “SEI VITTIMA DI VIOLENZA DI GENERE”, dall’altra parte della locandina consigli si come agire. Un pdf con tanto di QR code che permette il collegamento a un’area tematica del sito www.carabinieri.it<http://www.carabinieri.it/> dove è possibile affrontare in modo corretto e esaustivo il tragico reato che si sta subendo.


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