Un errore di trascrizione nel referto medico. Emerge un altro elemento nell’assurda storia della presunta violenza sessuale nella stazione di San Giorgio a Cremano subita da una 24enne di Portici il 5 marzo scorso. La diagnosi infatti, inizialmente descritta come “stato mentale alterato per riferita aggressione” è stata poi corretta con “stato d’ansia reattivo post-traumatico e eritema vulvare perineale”.

Un errore materiale che i camici bianchi hanno corretto al computer successivamente. Sono proprio i medici a confermare ciò, durante l’interrogatorio nei giorni successivi l’episodio.

Nel corso della visita, sostenuta lo scorso 6 marzo, i sanitari del pronto soccorso dell’ospedale Loreto Nuovo hanno riscontrato l’assenza di ecchimosi e escoriazioni nelle zone genitali.  Secondo quanto affermato nelle motivazioni, l’eritema vulvare perineale è un’irritazione cutanea non necessariamente connesso a rapporti sessuali forzati. Stesso discorso anche per lo stato d’ansia post reattivo, che non è un indicatore di abusi di natura sessuale.

LE IMMAGINI. Dalle telecamere di videosorveglianza, come si evince dalle stesse motivazioni del Tribunale del Riesame, si nota come la 24enne non è stata tratta con l’inganno dai tre in una trappola. Lei e Alessandro Sbrescia prima si sono diretti verso un ascensore: quando si sono resi conto che era guasto si sono spostati verso l’altro.

Questo, secondo il Riesame, conferma la volontà dei ragazzi di trovare un luogo riservato. Eloquente, nelle immagini video, l’assoluta tranquillità della ragazza alla fine del rapporto. Le telecamere riprendono Cozzolino, Borrelli e la giovane che si incamminano verso il sovrappasso, finché uno di loro la saluta. Tutto ciò in totale disaccordo con le dichiarazioni rilasciate dalla stessa porticese, che aveva dichiarato di essere stata abbandonata nell’ascensore.

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Le motivazioni del Riesame