Più di tre pronto soccorso su quattro in Italia hanno attivato percorsi dedicati per le donne vittime di violenza. È uno dei dati che emergono da un'indagine realizzata dal ministero della Salute e presentata in vista della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne del 25 novembre.

L'indagine ha valutato il grado di attuazione delle Linee guida che, dal 2017, prevedono l'istituzione di appositi percorsi per le donne che si rivolgono al pronto soccorso dopo aver subito violenza. Il percorso protetto garantisce cura, sicurezza e orientamento ai servizi antiviolenza per se stesse e i figli minori. Secondo la ricerca, a cui ha risposto circa l'80% dei pronto soccorso italiani, il 77% delle strutture ha in uso i protocolli attuativi del percorso per le donne che subiscono violenza. Ammonta all'83% la quota di quanti assicurano procedure diversificate e modalità di dimissione protetta nel caso di valutazione a rischio alto, mentre il 59% delle strutture assicura la presenza di una equipe multidisciplinare dedicata. Il 94% delle strutture, inoltre, garantisce, in presenza di figli minori, la possibilità che possano restare con la madre e che siano coinvolti nel suo stesso percorso. La quasi totalità segnala alla donna la presenza sul territorio dei centri antiviolenza e la possibilità di sporgere querela, anche contattando direttamente le forze dell'ordine. Non mancano però le criticità: solo il 44% delle strutture assicura il supporto di mediatrici linguistico-culturali vis à vis in pronto soccorso, anche se sale a 79% la quota di quanti lo assicurano telefonicamente. Il 38% delle strutture non ha un sistema per l'accompagnamento delle donne e degli eventuali figli a una struttura protetta esterna; il 72% non assicura una presa in carico sociale attiva h24, mentre il 61% non prevede figure di supporto per le donne con disabilità.

Sondaggio


Risultati



Puoi ricevere le notizie de loStrillone.tv direttamente su Whats App. Memorizza il numero 334.919.32.78 e inviaci il messaggio "OK Notizie"