Un’associazione che ascolta con attenzione le istanze dei padri separati. Un convegno, quello tenutosi sabato alle Scuderie di villa Favorita di Ercolano, che ha messo in luce alcuni aspetti di vicende dolorose dove solo l’impegno di professionisti dalla grande umanità e professionalità, spesso impedisce che certe situazioni si aggravino.

“L’associazione Voce Uomo presterà particolare attenzione ai padri separati o in procinto di separarsi al fine di prevenire o contrastare l’instaurarsi di forme distruttive di conflitto soprattutto quando queste sono lesive del benessere dei figli e inquinano l’esercizio di una piena funzione educativa da parte di entrambi i genitori” sono le parole dell’avvocato Antonietta Montano. Che aggiunge: “L’intervento nei casi di separazione e divorzio avrà come priorità assoluta la tutela e la salvaguardia dei minori attraverso il sostegno alla funzione genitoriale promuovendo  tutti gli strumenti esistenti perché la crisi e la transizione familiare possa avere un significato evolutivo per i membri che vi sono coinvolti anche attraverso la tutela legale, la consulenza psicologica, la mediazione familiare e i gruppi di parola”.

Un tema che l’avvocato Montano da tempo porta avanti anche grazie alla collaborazione della dottoressa Carmela Giametta, socia fondatrice dell’associazione Voce Uomo, mediatrice familiare ed esperta dei gruppi di parola.

“Nelle situazioni legate a problematiche familiari – continua l’avvocato Montano -  fondamentale è il ruolo dell’avvocato che dovrebbe uscire dal codice e  tuffarsi nel cuore del cliente ascoltandolo in qualità di genitore e poi di coniuge, sempre e comunque nell’interesse dei figli”.

Un focus soprattutto sulla legge: “Ritengo, a mio sommesso avviso, che non si debba generalizzare e parlare di inapplicabilità da un punto di vista prettamente giuridico.

Il problema di fondo è più ampio. Si tratta di un problema sociale, culturale e scientifico. È quindi necessario coinvolgere più fronti per inanzittuto attuare e concretizzare un opera di promozione della bigenitorialità, alleggerendo il conflitto tra i coniugi. Rafforzare quella che è la mediazione familiare o in un percorso formativo che possa insegnare ai consorti, in primis l'arte di dialogare”

L’associazione Voce Uomo, tra le altre cose, è in procinto di aprire punti di ascolto e nuove sedi anche in diversi punti della provincia.

Conclusione affidata alle parole dell’avvocato Montano: “Il figlio deve avere un rapporto qualitativo e quantitativo uguale con entrambi i genitori e questo dato di fatto deve essere recepito dai tribunali, dalla società e soprattutto dai coniugi che saranno sempre genitori”.

 


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