Acquistava datteri e vongole di Rovigliano per rivendere tutto a peso d’oro, anche nel suo ristorante in Lombardia.

Tra le figure di spicco emerse nell’inchiesta sui datterai portata avanti dalla Guardia Costiera e coordinata dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata spunta la figura di Gaetano Guarro. L’uomo, 60 anni, di Torre Annunziata, secondo il Gip Aufieri è ritenuto un “acquirente abituale e dunque uno stabile ricettatore dei prodotti dell’associazione criminale”. Prendeva vongole e datteri solo per rivenderle a terzi. Una sorta di piazzista, che offriva in vendita clandestinamente, anche come pietanze culinarie, ai clienti del ristorante "Bel Sit" con sede a Legnano, in provincia di Milano.

I datteri venivano pescati lungo la costa sorrentina, mentre le vongole veraci nella zona di Rovigliano. Frutti di mare contaminati batteriologicamente e chimicamente e quindi pericolose per la salute dei consumatori, in quanto raccolte in uno specchio di mare vicino alla foce del fiume Sarno. Una zona catalogata come proibita a causa della presenza di sostanze altamente inquinanti tra cui idrocarburi e metalli pesanti, nella quale è vietata la raccolta e l’allevamento di molluschi.

Guarro nel giugno 2020 era statto colpito da due provvedimenti di sequestro, a distanza di 10 giorni l’uno dall’altro, per un totale di quasi due quintali di vongole veraci ai veleni del Sarno. “Era consapevole che fossero privi di tracciabilità e pericolosi per la salute – scrive il Gip nell’ordinanza -. Ma dopo averli acquistati, le destinava al commercio offrendole più volte in vendita a gestori di pescherie di Castellammare di Stabia.

Operato che, al momento, sono valsi a Guarro una custodia cautelare agli arresti domiciliari. Inquantificabili i danni arrecati alla popolazione e all’ecosistema marino della costiera sorrentina. Più di 6 km di costa che non torneranno mai più come prima.

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