Voto di scambio, fari puntati su Torre del Greco: “In liste persone arrestate nel 2018”
Il deputato Arturo Scotto (PD) presenta un’interrogazione al Ministro dell’Interno Piantedosi
27-04-2023 | di Redazione
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Rischio voto di scambio alle elezioni amministrative in programma a Torre del Greco (Napoli) il 14 e 15 maggio prossimi: il deputato Arturo Scotto (Pd-Idp) presenta un'interrogazione al ministro dell'Interno.
Nella sua iniziativa, il parlamentare ricorda quanto accaduto dopo la tornata elettorale di cinque anni fa, quando due consiglieri comunali (Stefano Abilitato, eletto con la maggioranza che sosteneva il sindaco uscente e oggi non ricandidato Giovanni Palomba, e Mario Buono, rappresentante di una coalizione di liste civiche vicine al centrodestra e poi passato in maggioranza) furono arrestati proprio con l'accusa di voto di scambio (Abilitato è stato condannato con patteggiamento, Buono è tuttora a processo).
Dopo avere ricordato che Torre del Greco ''risulta essere il quarto comune della Campania per abitanti ed il terzo della provincia di Napoli'' e che è balzato ''agli onori della cronaca per le varie inchieste di compravendita di voti che sono partite dopo le elezioni del 2018 e che sono già state oggetto di varie interrogazioni parlamentari nella passata legislatura'', Arturo Scotto nella sua interrogazione a risposta scritta presentata all'attenzione del ministro Matteo Piantedosi scrive che ''durante questa campagna elettorale, ex consiglieri comunali indagati per compravendita dei voti risultano impegnati a sostegno della candidatura dell'ex sindaco Borriello''.
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''In particolare - prosegue il parlamentare del Partito Democratico-Italia democratica e progressista - si segnala che un ex consigliere comunale, tuttora sotto processo, risulta essere candidato direttamente nelle liste, mentre vi è una persona che ha patteggiato una condanna di due anni e dieci mesi per voto di scambio che parrebbe coinvolto in maniera abbastanza diretta; costui, infatti, non risulta candidato, ma risulta candidata la coniuge, che utilizza il cognome come 'detto' dell'ex consigliere comunale condannato per voto di scambio''.
Per Scotto ''questa strategia, unitamente al fatto che la città risulta tappezzata di manifesti, sembra uno stratagemma per intercettare un voto di una persona che risulta condannata''. Per questo motivo il deputato, rivolgendosi al ministro dell'Interno, chiede ''quali iniziative - per quanto di competenza - intenda intraprendere al fine di garantire un corretto e limpido svolgimento del voto e se non ritenga di potenziare la presenza delle forze dell'ordine nei pressi dei seggi, soprattutto quelli più sensibili in cui si sono verificate criticità''.
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