Zoomafie. E' la Campania il centro delle attività illegali
Un convegno a San Giorgio a Cremano evidenzia un panorama criminale senza sosta
15-01-2017 | di Claudio Di Giorgio
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E’ un panorama criminale a dir poco raccapricciante e poco conosciuto, quello che si presenta con il dilagare delle attività criminali nei confronti degli animali preda delle zoomafie e contro il quale va intensificata la lotta per difendere il diritto alla vita di tutti gli animali.
Un settore che trae profitto dal controllo di attività illegali che hanno al centro gli animali e che muove una incredibile quantità di danaro .
E’ quanto emerge nel Primo convegno organizzato a San Giorgio dalla sezione locale dell’EITAL l’Ente Italiano Tutela Animali e Legalità e da Salvatore Lo Brutto, responsabile locale nel quale è stato spiegato e pubblicizzato il fenomeno nei suoi molteplici aspetti. La Campania sarebbe al centro dell’attività criminale delle zoomafie. E’ strabiliante il fatturato delle cosche specializzate in questo settore, stimato in 3 miliardi di euro. Una montagna di danaro legata ai traffici di cuccioli di cani e gatti con finti pedigree, agli animali esotici, al bracconaggio , al contrabbando di fauna selvatica, alle scommesse illegali sulle corse clandestine, ai combattimenti fra cani e non manca il racket del pesce, la macellazione clandestina, i furti di bestiame e le sofisticazioni alimentari. “In Campania è rilevante l’attività di bracconaggio con tutti suoi risvolti di natura economica - spiega Antonio Colonna primo presidente dell’ EITAL - qui vi sono i più grossi centri di cattura di uccelli e di trafficanti con l’estero. La Campania ha il numero di negozi e allevamenti di animali più alto d’Italia, e le motivazioni sono diverse, assenza di controlli, tendenza alla facile connivenza, facilità a falsificare la documentazione e facile smistamento in tutta Italia ”. Una vera e propria denunzia quella fatta da Antonio Colonna: “ In Italia, non c’è vigilanza , organi dello Stato pagati per vigilare non lo fanno o lo fanno in modo superficiale, così gli allevatori violano sistematicamente le leggi . La storia è sempre la stessa - conclude Colonna - c’è poco interesse e solo molto interesse a fregare danaro”. San Giorgio mostra la sua sensibilità all’EITAL e dichiara la sua disponibilità e coinvolgendo la propria Polizia Municipale “ Pur interessandoci di situazioni diverse – fa sapere Giorgio Carcatella del Nucleo di Polizia Ambientale - vediamo in modo positivo l’attività dell’EITAL sul territorio e favorevolmente una collaborazione nella lotta alla illegalità nel settore”.
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