Una delegazione delle 14 famiglie a rischio sgombero a Terzigno hanno protestato dinanzi all’ingresso del Consiglio Regionale della Campania a Napoli. “Dopo la mozione votata all’unanimità a nostro favore – ha spiegato Diana Boccia, una delle destinatarie dell’ordinanza di demolizione della palazzina di via Zabatta -, abbiamo ricevuto solo pacche sulle spalle e fra una settimana arriveranno le ruspe per cancellare tutti i nostri ricordi. Siamo stati trattati come dei delinquenti”.

Case abusive per la legge: inutili le proteste degli ultimi mesi evidenziando la beffa per chi ha pagato mutui speso i risparmi di una vita. Non sono bastate finora le campagne di sensibilizzazione, le proteste a Roma e la petizione online che finora ha raccolto quasi 1500 firme. Oltre al danno, la beffa di dover pagare il costo degli abbattimenti. “Il governo non può lavarsene le mani”. “Privati della nostra dignità e buttati in mezzo a una strada”, si legge in alcuni degli striscioni apparsi dinanzi al piazzale del Consiglio Regionale della Campania al Centro Direzionale.

Il sindaco di Terzigno Francesco Ranieri ci ha provato ad evitare il peggio: i suoi tentativi, però, sono risultati vani. “L’ultima speranza è una proposta di emendamento – ha spiegato il primo cittadino - da concordare con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la cui decisione è prevista per giovedì 7 novembre. Fino ad allora, l’unica cosa che possiamo fare è sensibilizzare il più possibile il dramma che stanno vivendo le famiglie a rischio sfratto e sperare in un differimento delle operazioni in vista di una risoluzione. Stanno combattendo una battaglia giusta, in cui il comune non può fare nulla per loro”.

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