Se continui a parcheggiare a questo posto avrai brutte sorprese”. Solo 40 giorni dopo la morte di Maurizio Cerrato, ma la vergogna non conosce distanze temporali.

E’ il biglietto ritrovato da Adamo Davide Romano, un ragazzo nato e cresciuto a Torre Annunziata e ora residente a Boscoreale. Conosciutissimo in tutta l’area vesuviana per la sua attività di influencer.

Adamo ha parcheggiato la sua auto nei pressi della sua abitazione in via Giovanni della Rocca, in un posto in cui non avrebbe potuto parcheggiare. Il fatto ha scatenato l’ira di un anonimo cittadino il quale, ha preso carta e penna e ha lasciato il biglietto esposto sull’auto del ragazzo. Con alcune accortenze. Per essere sicuro che si leggesse il biglietto minatorio, ha cambiato l’angolazione dello specchietto laterale e alzato il tergicristallo posteriore.

Una triste somiglianza con il caso che ha devastato un’intera comunità dopo la morte di Maurizio Cerrato. Il 61enne è stato ucciso perché aveva osato difendere la figlia, che aveva parcheggiato in un posto occupato da una sedia dall’incivile di turno. Un incivile che poi si è trasformato in una belva feroce, in compagnia di altri tre uomini, accoltellando Cerrato. “Mi risulta difficile non fare paralleli – ha spiegato il ragazzo – ma è incredibile. Magari l’autore del biglietto mi ha anche visto mentre prendevo il biglietto, magari è stato anche uno dei primi ad aver invocato giustizia, appena un mese fa. Mi chiedo come sia possibile che questo atteggiamento da camorrista sia così radicato nel dna del territorio. La speranza è che questa minaccia non sia frutto di rivendicazione di quel preciso posto, ma solo uno sfortunato modo di porsi per dire che magari non potevo parcheggiare”.

Adamo però tiene a precisare una cosa: “In quel posto non dovevo parcheggiare, è stato un mio errore e ci tengo a fare ‘mea culpa’ ma questo non deve automaticamente autorizzare chicchessia a scrivere biglietti minatori. Magari chi l’ha scritta sarà anche una brava persona, ma è ridicolo e fa anche un po’ male”.

Il ragazzo però non ci sta e ha risposto al biglietto, apponendo il suo numero di telefono e affiggendolo nella zona, nella speranza di essere chiamato dall’autore del gesto: “Finché avrò fiato continuerò a credere che il dialogo e la diplomazia abbiano ancora senso”.

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