Boscoreale, notte di terrore. Tentato furto, rapina e aggressione a disabile: preso uomo della banda
Scoperti sul fatto dalle vittime, si guadagnarono la fuga con inaudita violenza. Caccia ai complici, i fatti lo scorso settembre
24-07-2025 | di Redazione

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È stato arrestato uno degli uomini della banda che seminò il terrore a Boscoreale a settembre dell'anno scorso. Insieme ad almeno tre complici, tentò di svaligiare un appartamento in una zona periferica della città. Scoperti dalla famiglia che stava rincasando, diedero il via ad un'escalation di violenza senza fine, terminata con l'aggressione a un anziano disabile e al furto dell'auto delle vittime.
Nella mattinata odierna, a Secondigliano, i Carabinieri della Stazione di Boscoreale, in esecuzione di un'ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere emessa dalG.I.P. del Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della Procura di Torre Annunziata, hanno proceduto all'arresto di un ventunenne di nazionalità serba, gravemente indiziato in ordine ai reati di tentato furto in abitazione, rapina aggravata e lesioni personali.
L'atività di indagine, condotta dalla Stazione Carabinieri di Boscoreale coordinata dalla Procura della Repubblica, ha permesso di accertare che l'arrestato avrebbe commesso i reati in concorso con un suo connazionale, parimenti destinatario della misura cautelare in carcere e tuttora attivamente ricercato, nonché con almeno altri tre individui, rimasti ignoti.
Prima avrebbero tentato di perpetrare, in orario serale, due furti in abitazione, servendosi di armi improprie e ravisando i propri volti successivamente, per darsi alla fuga. Dopo il secondo furto tentato, avrebbero rapinato una donna trentenne della sua autovettura, scaraventando fuori dall'abitacolo lo zio della donna, affetto da grave disabilità, per poi investirlo e dileguarsi.
L'acquisizione e la conseguente analisi, da parte degli investigatori, delle immagini dei circuiti di videosorveglianza della zona periferica e di campagna presa di mira per i furti tentati, nonché delle abitazioni oggetto dei reati, unitamente alle informazioni testimoniali acquisite e alla comparazione di tracce biologiche rinvenute sui berretti utilizzati dagli indagati per travisarsi, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dei due soggetti destinatari della misura cautelare.
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