Il Comune di Castellammare di Stabia si è costituito ieri parte civile al processo sul milionario crac della ”Multiservizi”, l’ex azienda partecipata che si occupava della gestione dei rifiuti in città. Questa la scelta quasi obbligata dell’Amministrazione guidata dal sindaco Nicola Cuomo. Costituzione ammessa nei confronti di tutti gli indagati dal gup del Tribunale di Torre Annunziata, Antonio Fiorentino, chiamato inoltre a pronunciarsi su una raffica di richieste di patteggiamento.

Per i pm della Procura della Repubblica oplontina, Silvio Pavia e Maria Benincasa, una vera e propria “cricca” avrebbe agito per ottenere consulenze d’oro dietro incarichi “inesistenti”: bancarotta fraudolenta, atti contrari ai doveri d’ufficio e peculato le accuse mosse a vario titolo.

Franco Rossi, il ragionere di Chieti ex amministratore della “Multiservizi” stabiese, è l’unico ad aver già confessato, patteggiando una pena a due anni e 10 mesi di reclusione. Nel mirino della Procura sono finiti pure Felice Marinelli, commercialista napoletano arrestato a gennaio e poi finito ai domiciliari e L. A. C., 49enne consulente coinvolto in operazioni secondo gli inquirenti “sospette”: tutti andranno verso il patteggiamento, offrendo come “contropartita” una somma in denaro che dovrà essere accettata dalla curatela.

Tra i nomi eccellenti dell’inchiesta figura anche quello del super-consulente Francesco De Vita, già imputato insieme all’ex sindaco Bobbio nella vicenda giudiziaria relativa alla “cabina di regia”.   

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