Con la scomparsa di Cucolo Torre Annunziata piange non solo un ex Sindaco, ma soprattutto un uomo dal grande spessore umano e professionale che disponeva di un patrimonio culturale immenso. Ha guidato la città nel post tangentopoli con un rigore morale ferreo e una concretezza insolita per un intellettuale, così come insolito era il suo anticonformismo e la sua sottile ironia.

I sui anni alla guida della città coincidono con gli anni del mio impegno politico nella Sinistra Giovanile. Troppo giovane all’epoca e troppo pochi i ricordi personali per fotografare il ricordo di un Uomo Mite. E’ per questo motivo che ospitiamo le testimonianze di chi lo ha conosciuto e frequentato. Francesco Alessandrella, avvocato e collega di studio per oltre vent’anni, Lello Ricciardi, ex portavoce, Filippo Germano, ex direttore de “lo Strillone”, Enzo Sica, sfidante di Cucolo al ballottaggio del 1995 ed ex City Manager, Giosuè Starita, allievo di Cucolo e ex sindaco.

Catello Germano

 

Francesco Alessandrella – avvocato, collega di studio

Sono convinto che se c’è un senso in tutte le cose, qui vada ricercato nel fatto che Franco Cucolo se n’è andato in un tempo in cui non è possibile celebrare funerali con annesse commemorazioni, che, conoscendolo, non gli sarebbero piaciute. E che ci ha salutato allo spirare del 25 aprile, festa che amava. Meglio farsi travolgere, in silenzio, da una montagna di ricordi di oltre 20 anni di rapporto quotidiano con una persona dalla sconfinata cultura e dalla sottile ironia, dalla onestà cristallina e dalla bontà che faticava quasi a tenere nascosta. Dai ricordi di una esaltante stagione politica che si è esaurita troppo presto, dei suoi aneddoti, dalla passione che metteva in ogni cosa e dalla insofferenza per tutto quello che non riusciva a giustificare alla luce dei suoi enormi ideali e della sua logica perfetta.

La grandezza di un Uomo che diventa Maestro si capisce dalla quantità di cose che è riuscito a trasmetterti senza quasi farlo apposta. Dall’approccio con i clienti, al rispetto per i Magistrati, i Colleghi e i Cancellieri. Ma quelli con la iniziale maiuscola, perché c’erano anche quelli che non la meritavano ed erano oggetto del suo tagliente sarcasmo. Ancora oggi, nonostante, per l’evolversi del suo stato fisico, non lo vedessi da mesi, ogni volta, ogni singola volta, che mi trovo ad affrontare una situazione nuova o particolare in campo lavorativo mi chiedo cosa avrebbe detto o fatto lui. E quasi sempre il pensiero finisce con un sorriso.

 

Filippo Germano – ex direttore de “lo Strillone”

Negli anni in cui Franco Cucolo ha governato, dalle colonne de “lo Strillone” abbiamo svolto il nostro ruolo di sostegno ma anche di pungolo costante e di proposte per le attività amministrative della sua giunta. In quegli anni abbiamo utilizzato anche la satira, grazie alle rubriche di Fra’ Geppino Olmi, collaboratore assiduo del giornale, dove tutti i componenti delle sue giunte -  almeno quelli che avevano svolto azioni amministrative meritevoli di nota - in un modo o nell’altro subirono le frecciate del frate. Cucolo, come tutti gli amministratori pubblici, non apprezzava le critiche, ma da persona colta e intelligente sapeva che era giusto che ciascuno svolgesse in autonomia il proprio lavoro nell’interesse della città. Un giorno però, all’ennesima critica satirica, impugnò la penna e inviò in redazione una lettera a Fra’ Geppino dal titolo “Stattene quieto” dove, con dotta citazione delle Satire di Orazio, sottolineava che la vera arte satirica era quella del sommo poeta latino e che quindi Fra’ Geppino avrebbe fatto bene per il futuro a “starsene quieto”. Cosa che non avvenne, anzi, ma che continuò con più zelo “minando” ancora di più il rapporto Fra’ Geppino - Sindaco. Al termine del mandato di Cucolo i testi e le vignette satiriche dei dieci anni di amministrazione furono racchiuse in un volumetto che fu titolato, provocatoriamente, “Stattene quieto” ed alcune copie regalate all’ex primo cittadino.  

Al termine della sindacatura mi capitava spesso di incrociarlo lungo via Maresca dove qualche volta ci intrattenevamo in uno scambio di opinioni sull’attuale fase politica. Mai più aveva accennato al botta e risposta con Fra Geppino. Ma un giorno mi sorprese. Mi chiamò, attraversai la strada e gli strinsi la mano. “Sai una cosa? - mi disse sorridendo - ho preso tra le mani quel libretto di satira e rileggendolo adesso sono contento che l’abbiate realizzato. Complimenti a te e a Fra’ Geppino”, mi disse, strizzandomi gli occhi.  

 

Lello Ricciardi – Dirigente Politico, Ex portavoce di Cucolo

La scomparsa di Franco Cucolo mi procura un grande dolore. Ho lavorato quotidianamente con lui per 10 anni, sono stato il suo portavoce, ho avuto la fortuna di conoscere aspetti del suo carattere e dei valori che ispiravano le sue scelte come pochi altri. Disponeva di un patrimonio culturale immenso, di un ferreo rigore morale, di una concretezza insolita per gli intellettuali, di un anticonformismo pungente che sembrava in disaccordo con la sobrietà della sua immagine; era mite ed allegro ma inflessibile e determinato. Aveva alcuni amici di cui si fidava ciecamente: alcuni suoi coetanei, altri molto più giovani.

Fu il Sindaco della svolta morale, delle tantissime realizzazioni, di scelte coraggiose, di investimenti sulle nuove generazioni, di equilibrio che valorizzava chi era portatore di esperienze sociali ed amministrative. Le sue giunte erano formate tenendo conto di tutti questi aspetti. La naturale attitudine al garbo non prevedeva sconti nell'esplicitare dinieghi. Dinieghi fermi ed irremovibili anche verso interlocutori "difficili" o "pericolosi". Un grande Sindaco, un intellettuale colto e raffinato, un professionista di grandissimo valore.

 

Vincenzo Sica – Ex City Manager e sfidante al ballottaggio del 1995

Con il ricordo di Franco Cucolo, affiorano nella mia mente, con un pizzico di nostalgia, quasi 50 anni di vita, vissuta di riflesso e direttamente. Le prime esperienze professionali di mio Padre, alla fine degli anni sessanta fino alle prime esperienze politiche condivise, alla fine degli anni ’70. Il destino poi ci ha riservato, nel 1995, l’incontro/scontro per la carica di Sindaco di Torre Annunziata. Lealtà, correttezza, etica, rispetto reciproco, grande diplomazia e “fair play”, al punto da far preoccupare i rispettivi sostenitori, che incalzavano per atteggiamenti più ostili. Sono stati anni intensi, caratterizzati da un impegno notevole e di alto livello, da parte sia degli esponenti della maggioranza e dell’opposizione, nell’interesse precipuo della nostra Comunità.

Con Lui al comando, Il Consiglio Comunale, costituitosi dopo quella prima competizione elettorale post-commissariamento, riuscì a produrre efficienza e indubbia capacità operativa. Esperienza esaltante ed importante, che determinò le fondamenta per la rinascita ed il riscatto della Città. Nel settembre del 2000 confortato dall’indirizzo politico della sua coalizione, realizzò una sua aspettativa, come spesso mi ripeteva. Avermi al suo fianco nell’innovativo ruolo di direttore generale dell’Ente. Ebbe la grande capacità, scevro da condizionamenti partitici, di imporre la sua squadra di tecnici di alto profilo. E la gestione della Pubblica Amministrazione sicuramente ne trasse grande giovamento.

Dal 2005, epoca in cui fu costretto a lasciare, l’oscurantismo! La sua più forte delusione, sopita solo dalla sua signorilità e dal suo perbenismo, è stata quella di dover constatare che, persone cresciute professionalmente al suo fianco, ottenute le leve del potere, non hanno fatto altro che distruggere, con un’arroganza senza limiti, il suo lavoro, contravvenendo ai più elementari principi di corretta gestione della cosa pubblica. Addio Franco e grazie per tutto quello che hai fatto, come Maestro di vita, come professionista e come pubblico amministratore!

 

Giosuè Starita – Ex Sindaco di Torre Annunziata

Sono trascorsi molti anni da quel pomeriggio in cui mi recai per la prima volta allo studio dell’avvocato Francesco Maria Cucolo per iniziare la mia pratica professionale. Sin da quel primo incontro rimasi fortemente colpito da una persona con una straordinaria empatia ed un forte rigore comportamentale. Coniugato, quest’ultimo, da una grandissima sensibilità umana. Dopo molti anni, da quel pomeriggio, ebbi la fortuna di potergli consegnare la “fascia d’onore”. Onorificenza che l’Amministrazione Comunale di Torre Annunziata riconosceva al “cittadino” Francesco Maria Cucolo. Modello comportamentale da portare ad esempio.

Franco Cucolo ha declinato il Suo vivere con uno straordinario rispetto per le leggi e per le regole. Ha messo il massimo impegno nell’attività professionale, in quella politica ed in quella istituzionale. Con coerenza e determinazione. Sempre, però, con un profilo basso. Mai sopra le righe. Ha interpretato la funzione di Sindaco con un senso dello Stato impareggiabile. Con la capacità di individuare le linee di sviluppo della Città. Per primo ha scommesso su una Città non più ostaggio di camorra e faccendieri. Con lui la Città tutta perde un riferimento morale e culturale. Per me se ne va il mio grande maestro.

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