Fin dall’antichità classica, in Europa, si è sempre stati soliti effettuare scommesse e giocare d’azzardo. Pensiamo per esempio al mondo greco o a quello romano. A quei tempi, gli aristocratici amavano puntare denaro sugli eventi sportivi, legati ad esempio al mondo dell’atletica e del pugilato. E cosa dire del noto gioco del par impar (pari o dispari)?

Per strada, un uomo nascondeva dei sassolini all’interno della mano. Poi, chiedeva ai passanti di indovinarne il numero: era un numero pari o dispari? I vincitori tornavano a casa con un bel gruzzolo di monete; i più sfortunati, invece, lasciavano tutto al banco.

Ad oggi, il mondo del gambling è mutato profondamente. I giocatori non scommettono più sulla strada o in spazi fisici, adibiti a questo scopo, ma si divertono all’interno dei casino online - strutture che replicano, a livello virtuale, il funzionamento delle sale da gioco tradizionali.

Scendiamo più nel dettaglio.

Il gambling in Italia

I casinò in Italia sono nati intorno al 1600. Il primo casinò nazionale, ad esempio - quello di Venezia - risale al 1638. Al tempo, dogi e grandi personalità si recavano al casinò per scommettere denaro su giochi di carte. Secondo alcune testimonianze storiche, nel XIX secolo Richard Wagner fece visita proprio a questa struttura.

La struttura del casinò era di natura governativa e al contempo privata:

  • da un lato c’erano i mercanti, che offrivano giochi di carte o estrazioni simili a lotterie;
  • dall’altro lato, invece, c’erano le autorità governative, che regolavano il gioco per motivazioni di ordine pubblico.

Non tutti potevano fare accesso al casinò. Vi era infatti un preciso dress-code, che solo gli uomini di un certo livello erano in grado di rispettare. Bisognava entrare al casinò muniti di cappello, vestiti con eleganza e con un buon numero di monete.

I giochi più comuni era il biribissi e la bassetta. Il primo era simile a una lotteria, con estrazione di numeri; il secondo, invece, era uno strano miscuglio tra i giochi che oggi conosciamo come poker e blackjack.

Nascita delle slot-machines

Le prime slot-machine sono nate in America, intorno alla fine del 1800. Si trattava di macchine rudimentali, in cui gli utenti potevano inserire dei soldi nella speranza di ottenere grandi vincite. In Italia, queste macchine sono arrivate piuttosto tardi. Fino al 1930, infatti, il gambling è stato considerato illegale nel nostro paese.

Solo intorno agli anni ‘50, il governo italiano diede il via libera alle slot-machines e quindi al gioco d’azzardo. Da allora, svariate leggi si sono susseguite, rendendo allora legali e allora illegali queste macchine importate dal Nuovo Continente.

Con l’avvento di internet, le slot-machines si sono trasformate: non più macchine fisiche, presenti nei bar e nelle sale da gioco, ma titoli virtuali fruibili con il semplice ausilio di una connessione ad internet. Nel 2003 le slot sono state definitivamente regolamentate, e il loro utilizzo è stato consentito a tutti i maggiorenni.

Il panorama degli anni 2000

Dal 2003, il governo ha introdotto diverse misure per regolamentare il gioco d’azzardo. Ad esempio, nel 2018, è stato emesso il Decreto Dignità: che vieta qualsiasi pubblicità esplicita del gioco d’azzardo. Per il resto, ad oggi, è assolutamente legale effettuare scommesse online, a patto che queste avvengano nel contesto di un casinò con licenza ADM (cioè con licenza statale).

ADM è la sigla dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli. Questo ente governativo si occupa oggi di effettuare analisi dei casinò online, per decretarne la qualità e giudicare i servizi offerti. La licenza garantisce che i casinò siano sicuri, legali e che versino allo Stato le imposte dovute.

Negli ultimi anni, si è inoltre posta molta attenzione al tema del “gioco responsabile”. Sempre più utenti sono infatti caduti nella spirale della ludopatia. Oggi i casinò online offrono sezioni informative utili per conoscere i rischi legati al gioco d’azzardo. Ricordati di scommettere sempre con cautela e di non sperperare il tuo capitale.

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