Gragnano. Guerra in Ucraina: “Quest’estate ci rivedremo, senza la paura delle bombe"
La promessa di Elena ai suoi familiari: “Putin ha distrutto tutto quello che avevamo, spero che presto arrivi la pace”
26-02-2023 | di Marco De Rosa
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“La guerra ci ha distrutto tutto, ogni giorno potrebbe essere l’ultimo. Spero tanto di poter rivedere mia madre e mia sorella. Ci siamo fatte una promessa, che quest’estate andrò a trovarle a Kiev. Una promessa condita dalla speranza che presto questo dramma finirà e la guerra sarà soltanto un brutto ricordo”.
Elena continua a non darsi pace. E’ passato ormai un anno da quando Putin lanciava ufficialmente la sua "speciale operazione militare" per "denazificare e demilitarizzare" lo Stato di Kiev. Si dice che il presidente russo sperasse in un conflitto lampo, ma la resistenza degli ucraini prima e poi le loro controffensive hanno cambiato le carte in tavola.
“Le hanno cambiate per i miei familiari e milioni di persone ora in fuga e sparsi per tutta l’Europa”, ha spiegato Elena Prikhodko, che vive e lavora da più di 10 anni a Gragnano. Una vita da lavoratrice instancabile, in ristoranti, fabbriche e in appartamenti per prestare aiuto ad anziani, ma sempre con il pensiero verso la sua terra, martoriata dalle bombe.
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Sospiro di sollievo per Elena Prikhodko: ora si prepara per riabbracciare la sua famiglia
“Delle nostre cose non c’è rimasto più nulla – ha spiegato tra le lacrime Elena -. La nostra casa di Mariupol è sepolta dalle macerie e ora quella zona è sotto controllo dei russi, non rivedremo mai più il nostro paese. Mia madre e mia sorella sono state costrette a fuggire e ora sono a Kiev, in una zona ‘sicura’ dove ci sono apparecchiature in grado di captare bombardamenti e dare il tempo necessario per mettersi al riparo. Ho provato a convincerle di venire qui ma non ne vogliono sapere. Mia sorella ha una figlia piccola ma non vuole lasciare suo marito (il governo ha posto il divieto di espatrio per i cittadini di sesso maschile, ndr). Nemmeno mia madre, mi ha detto che ha già vissuto 10 anni in Italia e 5 in Inghilterra per poter vivere una vecchiaia serena nella sua Mariupol. Invece ora non ha nulla, una vita intera distrutta dai bombardamenti”.
E le prospettive future non sono delle migliori: “Vivono alla giornata. Ci siamo sentite poco fa e mi diceva che per la maggior parte della giornata sono senza corrente. Nulla in confronto ai 12 giorni passati a scappare, tra fame e freddo”. Di qui la speranza di poter rivedere presto i suoi affetti: “Ogni giorno prego perché la guerra finisca e arrivi la pace. Spero tanto di poter esaudire la promessa che ci siamo fatte”.
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