"Non condividiamo l'ottimismo del soprintendente a Pompei Massimo Osanna, secondo il quale il Grande Progetto non perderà i finanziamenti da parte dell'Ue. La verità è che dei 105 milioni messi a disposizione dall'Ue ad oggi ne sono stati utilizzati solo 26. Altro che un milione a settimana: quei fondi sono stati sbloccati con estrema lentezza. Il risultato è che l'intera somma disponibile non sarà spesa entro la fine dell'anno e, conseguentemente, il prossimo anno dall'Europa al posto dei 105 milioni che sarebbero potuti arrivare per la riqualificazione dell'area archeologica ne giungeranno 80". Lo affermano i parlamentari M5S in commissione Cultura di Camera e Senato.

"Vogliamo ricordare che se al generale Nistri, direttore generale del Grande Progetto Pompei, fosse stata assegnata, come previsto, la squadra di 12 esperti funzionale a far lavorare più velocemente la macchina amministrativa, oggi probabilmente avremmo avuto più fondi sbloccati ed utilizzati. Da parte nostra - si legge ancora in una nota - abbiamo sottoposto al Mibact questo e altri rilievi attraverso numerosi atti parlamentari rispetto ai quali abbiamo chiesto risposte, quasi mai giunte in modo puntale dal Collegio Romano. In particolare ricordiamo diverse interrogazione volte a ricevere risposte circa i casi di aziende, già indagate, vincitrici di appalti a Pompei e relativamente al fatto che un numero ristretto di società avesse vinto quasi tutti gli appalti del Grande Progetto. Un appunto, quest'ultimo, a suo tempo sollevato anche da Nistri".

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