“Abbiamo lavorato sempre con grande dedizione e sacrificio. Siamo 32 persone con le proprie famiglie che dopo anni di duro lavoro si trovano a rischio lavoro”.

E’ la lettera che hanno scritto i dipendenti della CIL dopo la revoca della distribuzione del latte Berna alla società di Adolfo Greco da parte della Parmalat. L’imprenditore stabiese è rimasto coinvolto nel secondo filone d’inchiesta sugli affari di Greco con i rampolli del clan Zagaria.

Secondo quanto riferito da “Il Corrierino”, Parmalat avrebbe licenziato la società di Greco e i lavoratori, preoccupati, hanno fatto sentire la loro voce: “Abbiamo quotidianamente svolto il nostro servizio nel rispetto dell’ azienda, che ci ha sempre impartito tra le regole quelle del rispetto dei nostri clienti, rispetto massimo dei nostri concorrenti, impegnarsi duramente nel rispettare l’esclusività dei prodotti che negli anni abbiamo venduto, attaccamento e dedizione alla Parmalat di cui ci siamo sempre considerati parte integrante della sua grande famiglia. Mai e poi mai i nostri sacrifici e il nostro costante impegno potrà essere messo in dubbio da fatti, estranei e al vaglio, e talvolta illazioni senza fondamento, che in alcun modo e mai e poi mai hanno condizionato la nostra attività lavorativa”.

Ecco allora cosa chiedono i lavoratori: “Attenzione sul grave disagio che potrebbe essere provocato a noi e alle nostre famiglie dal rischio di poter perdere il proprio posto di lavoro conquistato negli anni con dedizione lavorando 320 giorni all’anno di notte e di giorno".

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