L’ex killer dei Gionta a processo, minacciò un agente: “So dove vivi”
Ancora guai per Umberto Onda al carcere di Cuneo dov’era rinchiuso al 41-bis: solo un anno fa pestò un ufficiale
17-12-2023 | di Redazione
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E’ stato il killer al servizio del clan Gionta, il gruppo camorristico che aveva base a Palazzo Fienga e controllava Torre Annunziata. Il 23 agosto dell’anno scorso ha minacciato un agente della polizia penitenziaria del blocco 41 bis del carcere di Cuneo. Ora è imputato per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale davanti al tribunale di Cuneo. Si tratta di Umberto Onda, che prima del suo arresto nel 2010 era tra i 100 latitanti più pericolosi d’Italia.
Onda ha assistito al processo in videoconferenza dalla casa di reclusione di Sassari dove è detenuto sempre in regime di 41-bis per scontare l’ergastolo. L’agente che ha denunciato le minacce ha detto che Onda conosceva addirittura il suo quartiere di origine ad Avellino e che gli disse di fare attenzione quando sarebbe andato in pensione.
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Tra il 1998 e il 2004 “Umbertino” fu uno dei protagonisti della guerra di mala contro il sodalizio avversario Limelli-Vangone. Onda era l’erede designato del boss Valentino Gionta, il fondatore del clan e referente di Cosa Nostra nel Napoletano, in carcere dal 1985. È stato condannato come esecutore materiale di tre omicidi avvenuti durante la faida tra i “valentini” e i loro nemici.
A Cuneo il boss torrese, oggi detenuto a Sassari, era stato trasferito nel 2022 dopo una permanenza turbolenta al carcere delle Vallette di Torino, segnata dall’aggressione a un agente a cui aveva rifilato un pugno in faccia. A un mese dopo questo episodio, in agosto, risale la vicenda che lo vede alla sbarra con l’accusa di aver minacciato un assistente capo del carcere dopo una discussione, facendo riferimento anche al luogo del quale era originaria la guardia. Motivo della discussione sembrerebbe essere stata l’apertura degli spioncini delle celle durante il tragitto verso l’ora d’aria, per parlare con i detenuti, nonostante fosse in regime di carcere duro.
Onda, però, comparso in udienza tramite videoconferenza, ha spiegato di aver già conosciuto l’assistente capo in un altro carcere, riferendo che era stata la guardia stessa a comunicargli la sua città di origine. La prossima udienza si terrà il 23 maggio.
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