"L'omicidio della Sorrentino ha rappresentato la feroce ritorsione ai danni di una donna che con il proprio coraggio aveva consentito di disvelare una turpe sequenza di violenze ai danni di bambini indifesi e di assicurare alla Giustizia i relativi responsabili".

Lo sottolinea il procuratore di Torre Annunziata Nunzio Fragliasso in una nota emessa dopo la condanna all'ergastolo di Francesco Tamarisco, ritenuto il mandante dell'omicidio della "mamma coraggio" Matilde Sorrentino. Tamarisco è ritenuto a capo di una omonima organizzazione criminale che a Torre Annunziata si occupa di traffico di sostanze stupefacenti. Sono state ben 43 le udienze del processo, iniziato il 2 febbraio 2019. Undici, invece, i collaboratori di giustizia ascoltati dai giudici.

Ad eseguire materialmente l'omicidio di Matilde Sorrentino sarebbe stato Alfredo Gallo, anche lui condannato in via definita all'ergastolo, il 24 maggio del 2005. Determinante fu la testimonianza del figlio della vittima che lo riconobbe dopo averlo visto farsi alla fuga dopo l'agguato. L'indagine e il processo hanno fatto luce su una delle più squallide vicende avvenute a Torre Annunziata e su una organizzazione di pedofili che ha perpetrato le sue atrocità fino ad aprile 1996. Atrocità commesse ai danni di bimbi che avevano all'epoca tra 6 e 7 anni, violentati, fotografati e ripresi in video, all'interno di case private e anche in una scuola elementare. I bambini venivano minacciati, con siringhe e coltelli, oltre che legati e picchiati.

Le immagini, infine, venivano utilizzate per alimentare un circuito pedopornografico. Matilde Sorrentino fu una delle tre madri che denunciò i responsabili di questo raccapricciante circuito pedopornografico. 

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