"La sentenza ci lascia un pizzico di delusione: ci aspettavamo l'ergastolo che peraltro era stato chiesto dalla Procura anche con argomentazioni convincenti".

A dichiararlo è Giovanni Verdoliva, legale di parte civile di Tania Sorrentino e Maria Adriana Cerrato. L'avvocato ha commentato così la sentenza choc con la quale oggi pomeriggio la seconda sezione della Corte di Assise di Napoli ha condannato a 23 anni di reclusione le quattro belve imputate per l'omicidio di Maurizio Cerrato, il vigilante degli Scavi di Pompei ammazzato dopo una lite per un parcheggio.

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Rigettata la richiesta d'ergastolo della pm Giuliana Moccia ed esclusa l'aggravante dei futili motivi. "Siamo relativamente soddisfatti, invece, - ha aggiunto Verdoliva - in relazione al riconoscimento che l'omicidio di Maurizio Cerrato è avvenuto in concorso. Peraltro è emerso che le dichiarazioni di Maria Adriana, la figlia della vittima, già rese nell'immediatezza hanno trovato sostanzialmente il vaglio di attendibilità da parte della Corte. Ci sono state piccole imprecisioni ma tutto sommato la ricostruzione della dinamica dell'accaduto è stata sicuramente attendibile. Aspettiamo ora le motivazioni (che saranno depositati tra 60 giorni) per meglio comprendere come i giudici sono giunti a queste condanne":

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Rabbia e dolore in aula dopo la lettura della sentenza. "Così diventa fin troppo facile ammazzare qualcuno - dichiara Maria Adriana Cerrato - Sono stati condannati tutti e quattro a 23 anni ma tra sconti di pena ed attenuanti diventeranno 15. Comunque noi continueremo a lottare, non ci fermeremo mai. Le persone che hanno ucciso mio padre non sono brave persone. Non lo erano e non lo saranno mai. Sono nate per distruggere e moriranno distruggendo".

In lacrime anche Tania Sorrentino, la vedova Cerrato, visibilmente provata dopo la sentenza emessa dal giudice Cristiano. "Oggi lo Stato ha perso perchè chi uccide dovrebbe perdere ogni diritto. 23 anni sono pochi e ho il timore che un giorno le mie figlie possano incontrare gli assassini di Maurizio per strada. Non ci fermeremo, vogliamo giustizia".

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