“Prima della rapina notai una Fiat Panda che passava e spassava nei pressi della pescheria. Non ero tranquilla, mi sentivo seguita e infatti acquistai una pistola a salve”.

A rivelarlo è Giorgia Cancellieri, moglie di Giovanni Morione e cognata di Antonio, il pescivendolo ucciso il 21 dicembre 2021 a Boscoreale durante un tentativo di rapina. Sono passati pochi istanti dall’omicidio di Antonio e la donna, convocata dai Carabinieri della sezione operativa di Torre Annunziata, racconta ai militari di quell’auto sospetta che l’aveva spaventata.

All'antivigilia di Natale del 2021 i rapinatori tentarono di uccidere anche Giovanni Morione, fratello di Antonio. Portarono via 10mila euro e gli strapparono dalle mani gli ultimi 80 che aveva messo in tasca. Due rapine a distanza di pochi minuti l'una dall'altra. Azioni rapide, premeditate e spregiudicate. Obiettivo: i fratelli Morione. Dietro i due raid armati alle pescherie di Boscoreale si nascondono Angelo Palumbo, Luigi Di Napoli, Giuseppe Vangone e Francesco Acunzo, i membri della banda responsabili dell'omicidio. In base all'attività di indagine risulta la presenza anche di un quinto uomo, non ancora identificato

Nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere che inchioda Angelo Palumbo e Luigi Di Napoli, emergono ulteriori dettagli inquietanti. A bordo di quell’auto sospetta segnalata da Giorgia Cancellieri un uomo adulto che, due giorni prima dell’assassinio, chiese ad un dipendente della pescheria di Giovanni Morione alcuni dettagli sugli orari di apertura e chiusura dell’attività. Un elemento inquietante se associato a quanto poi sarebbe accaduto la notte del 23 dicembre 2021.

"Mi sentivo seguita ma non saprei dire nello specifico perché o da chi - rivela la Cancellieri ai militari - L’unico elemento rilevante che posso segnalare è proprio la presenza di quest’auto sospetta nei pressi della pescheria. Ero convinta che avrei subito una rapina da un momento all'altro, per questo acquistai la pistola a salve".

E non solo. La donna riferirà poi ai carabinieri di avere avuto la sensazione che uno dei rapinatori la conoscesse. Un ulteriore dettaglio rilevante che rinforzerebbe la tesi di un eventuale monitoraggio da parte della banda prima di compiere il raid armato.

Dopo oltre un anno e mezzo di indagini, arriva la svolta nelle indagini sull'omicidio di Antonio Morione. Ma non è ancora finita. Sono scattate le manette per Angelo Palumbo e Luigi Di Napoli, ma l'autore materiale del delitto e gli altri complici sono ancora a piede libero. Intanto, gli inquirenti lavorano senza sosta per assicurare i responsabili alla giustizia. 

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