“La mia è una candidatura che punta ad unire”. Esordisce così Orfeo Mazzella, esponente del Movimento 5 Stelle di Torre Annunziata, candidato al Senato alle prossime elezioni politiche del 25 settembre. Mazzella corre per un seggio a Palazzo Madama sia nel collegio uninominale, sia nel listino quota proporzionale. Intervistato dal nostro giornale, il leader pentastellato parla dell’evoluzione del M5S, del reddito di cittadinanza e della città di Torre Annunziata.

Mazzella lei si ricandida dopo l'exploit delle ultime regionali dov'è stato l'esponente di Torre Annunziata più votato. Cosa si aspetta da questa tornata?

“Spero che si superino tutti gli steccati ideologici. La mia è una candidatura che, pur essendo espressione di un partito, proviene dalla società civile. In questi ultimi dieci anni ho condotto diverse battaglie di natura sociale e civica e quindi penso di poter essere visto come elemento di garanzia. Con me Torre Annunziata, ma tutto il territorio può ottenere uno sviluppo sostenibile. La mia candidatura nell’uninominale è stata selezionata direttamente dal nostro leader Giuseppe Conte, impressionato dal mio curriculum e dalle potenzialità della città dopo la sua visita”.

- Qual è il punto chiave del suo programma?

“Torre Annunziata, a mio avviso, dovrebbe avere un ruolo nei palazzi che contano. La mia proposta politica è quella di fornire a questo territorio una rappresentanza a Roma”.

- Il Movimento 5 Stelle, dopo l’addio di Di Maio, ha trovato il suo equilibrio con Giuseppe Conte?

“Ci siamo liberati di una zavorra. Di Maio aveva puntato la sua politica al centro senza rafforzare la base e i territori. L’opposto di ciò che sta facendo Conte. Abbiamo cominciato la nostra avventura con una dimensione politica poco chiara. Oggi c’è stata un’evoluzione che ha portato il M5S a rappresentare un mondo, a sinistra, che non ha rappresentanza. Nelle ultime settimane il consenso intorno al Movimento sta crescendo”.

Il M5S a Torre Annunziata è molto legato alla sua figura. Dopo l'esperienza della campagna elettorale per il Senato come pensa di strutturare il partito sul territorio, visto che il prossimo appuntamento saranno le comunali?

“Prima del commissariamento il Movimento 5 Stelle aveva già organizzato il programma per la città, visto che le elezioni si sarebbero dovute svolgere la scorsa primavera. Lo scioglimento è stato un reset utile. Oggi possiamo godere della fiducia di un’ampia fetta dei cittadini e utilizzeremo questo periodo di commissariamento per radicare ancora di più il M5S in città”.

Il reddito di cittadinanza è il cavallo di battaglia dei 5 Stelle. Ma non ha funzionato come doveva. Qual è il suo punto di vista?

“L’Rdc è una misura che purtroppo è stata attuata solo in parte, perché la parte relativa alle politiche attive era in capo alle Regioni, e quasi nessuna Regione ha attuato questi strumenti. Un miliardo di euro per poter attivare i centri dell’impiego sono fermi al Ministero del Lavoro. I navigator inoltre non sono stati assunti. A mio avviso al reddito di cittadinanza si deve affiancare il salario minimo garantito da 9 euro all’ora. Chi dice che l’Rdc non ha funzionato, lo dice perché non ha trovato schiavi da sfruttare. Il reddito di cittadinanza ha funzionato per la parte relativa all’inclusione sociale, aiutando migliaia di persone ad uscire dalla povertà”.

Intanto Torre Annunziata è tra le città della provincia di Napoli con il più alto tasso di percettori di reddito. Come può cambiare la situazione?

“Per far uscire le persone dalla povertà serve un patto di inclusione vero. Le persone devono essere libere di scegliere. Un programma di recupero sociale che includa anche le donne vicine ai clan e ai bambini di quelle famiglie. Dobbiamo interrompere la trasmissione intergenerazionale della cultura criminale”.

Lei ha parlato di un percorso politico che ha fatto il M5S caratterizzandolo oggi come partito di sinistra. Questo significa dialogare a Torre Annunziata con il PD, partito che avete osteggiato per anni.

 “Il Movimento 5 Stelle non si tira indietro da un confronto, ma è necessario che il PD a Torre Annunziata si rigeneri. Il Partito Democratico si deve separare da personaggi storici, che in questi anni ne hanno frenato l’evoluzione. Il nostro è un movimento nuovo, che a Torre Annunziata non ha mai amministrato. Non possiamo rapportarci con soggetti presenti da trent’anni sul territorio. Torre Annunziata ha bisogno di un governo cittadino di altissimo livello, è necessario fare una selezione profonda della classe dirigente. Ho molto apprezzato un vostro articolo a firma del direttore sulla necessità di attuare a Torre Annunziata un Piano Marshall, una città che va completamente ricostruita sotto tutti i punti di vista. E poi c’è un’altra emergenza: l’assenza dei partiti. Oltre al PD e al Movimento 5 Stelle, dove sono tutti gli altri? Basta con le liste civiche ad personam senza identità”.

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