Parcheggio di via Zampa, “papocchio” cancellato. Popolo: “La politica ha fallito”
Revocate le delibere di consiglio e di giunta. Ma Ascione rilancia: “Abbiamo necessità di decongestionare la città dal traffico”
24-02-2021 | di Marco De Rosa
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“La politica a Torre Annunziata ha fallito il 7 dicembre scorso. E’ stato approvato un atto, giudicato poi illegittimo dal segretario. Tutto questo senza aprire alcun confronto. Alla politica della legittimità è stato preferito il potere dei numeri. Non dovevamo arrivare a questo”.
Così come il 7 dicembre scorso, anche questa mattina la consigliera Germaine Popolo si è scagliata contro il progetto del parcheggio di via Zampa. La revoca delle delibere di consiglio e di giunta hanno rappresentato l’unico tema di discussione nel consiglio comunale tenutosi questa mattina.
Sulla stessa lunghezza d’onda si è espresso il consigliere Franco Colletto. “Ora è facile dire ve l’avevo detto”, ha ricordato insieme al consigliere Pasquale Iapicca che ha parlato di una “inutile ulteriore forzatura” a un progetto che non poteva vedere la luce.
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O almeno non così. Perché l’intenzione dell’amministrazione, è quella di “sfruttare comunque quell’area per provare a creare infrastrutture in grado di decongestionare di auto Torre Annunziata”, ha il sindaco Ascione nel suo intervento. A tal proposito il primo cittadino ha parlato di “eccessiva demagogia nelle parole della Popolo”. Il primo cittadino ha spiegato: “Proprio in virtù della democrazia abbiamo aperto una discussione, ritenendo poi opportuno rimandare questo progetto”. La decisione del rinvio, secondo il sindaco, è stata presa dopo la nota del funzionario dell’ufficio tecnico comunale, arrivata il 31 dicembre, tre settimane dopo l’approvazione della delibera di consiglio comunale. In quel documento si certificava che il ripristino dello stato dei luoghi dell’area su cui doveva sorgere il parcheggio non era completo.
“Stavamo per comprare un terreno che il comune dovrà comunque essere espropriato – ha sottolineato Ciro Alfieri -. Ci sono abusi edilizi non demoliti, lo stato dei luoghi non è stato ripristinato. Tutto questo poteva rappresentare un costo ulteriore a danno dei cittadini. Con questa revoca, almeno, abbiamo evitato un altro papocchio”.
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