“Per molto omicidi di camorra non si conoscono ancora mandanti ed esecutori. Il mio augurio è che la società civile collabori per la scoperta della verità”. E’ l’appello di don Ciro Cozzolino, referente di Libera per la città di Torre Annunziata, pronunciato al termine della passeggiata antiracket per le strade della zona Sud della città.

Una “sfilata” tra i commerciante per ribadire, ancora una volta, il deciso “no” alle estorsioni imposte dai clan del territorio, con l’obiettivo di far sentire i commercianti meno soli, soprattutto con l’avvicinarsi delle festività natalizie, quando l’occhio della camorra è ancora più vigile.

I giovani di Libera hanno preparato un piccolo ricordo per ogni vittima di camorra: una storia per ogni vittima, lette poi dal presidente dell’Osservatorio per la Legalità a Torre Annunziata Giovanni Taranto e dalla consigliera comunale Giovanna Cirillo nel corso della messa tenutasi nella chiesa di Sant’Alfonso anche per ricordare Raffaele Pastore, commerciante assassinato 23 anni fa per non aver deciso di non pagare il pizzo. “Una memoria tra la gente, per non dimenticare mai – ha spiegato don Ciro Cozzolino -. Lo abbiamo fatto anche e soprattutto per i giovani, una parte dei quali vittime del sistema. Ci auguriamo che il comune, al più presto approvi il regolamento per le sale da gioco, una vera e propria fonte di approvvigionamento per la malavita”.

Alla passeggiata presente il sindaco di Torre Annunziata Vincenzo Ascione, la vedova di camorra Beatrice Federico, una rappresentazione dei parroci del territorio e il presidente dell'Osservatorio per la Legalità Giovanni Taranto: “Qualcosa inizia a muoversi – ha spiegato Taranto -. I commercianti e i cittadini stanno iniziando a capire che anche se hanno timore noi stiamo cambiando il concetto di cultura dell’accompagnamento, noi ci siamo e non siamo soli. Abbiamo dalla nostra parte le leggi, i programmi di sostegno economico, di affiancamento fisico e psicologico, tutti elementi di uno schieramento compatto che ad Ercolano funziona in maniera egregia. Noi possiamo vincere – ha continuato il presidente dell’Osservatorio per la Legalità – ma abbiamo bisogno di una scintilla ideale che faccia partire la macchina della legalità, la denuncia. Se prima trovavamo saracinesche chiuse in faccia, oggi troviamo occhi e orecchie che sanno ascoltare. Solo così, con il muro della legalità, potremo un giorno abbattere il muro dell’omertà”.

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