Volevano un’offerta pasquale per conto ‘del palazzo’, di quel Palazzo Fienga ormai murato e sgomberato: così si sarebbero presentati alla vittima di turno i due esattori del clan Gionta: il 32enne Salvatore Bevilacqua e il 18enne Salvatore Buonocore. Entrambi sono stati identificati e raggiunti da un provvedimento di fermo emesso dalla Direzione distrettuale Antimafia  a seguito delle indagini lampo condotte dai carabinieri del Nucleo operativo di Torre Annunziata. I militari sono partiti dagli spari che ci furono poco prima di Pasqua contro l’attività della vittima, la stessa alla quale i due si presentarono nei giorni precedenti. Un collegamento che ha permesso agli investigatori di risalire all’identità degli esattori, potendo così stabilire che siano stati loro a recarsi dal titolare dell’autorimessa per tentare di estorcere soldi con la sola parola – pretendendo quella somma per conto dei Gionta - e presumibilmente anche a provvedere poi con quell’atto intimidatorio, anche se al momento rispondono soltanto di estorsione aggravata dal metodo mafioso. I due sono stati infine rinchiusi nel carcere di Secondigliano. 

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