Da otto mesi in cassa integrazione e senza stipendio, il caso arriva in Parlamento.

Per il lavoratori delle biglietterie degli scavi di Pompei ed Ercolano non c’è ancora pace. Dopo la protesta dinanzi agli uffici dell’Inps a Napoli, la questione arriva a Roma. La senatrice Virginia La Mura ha presentato un’interrogazione parlamentare sulla questione Opera Laboratori Fiorentini, impiegati presso i due parchi archeologici ma costretti alla cassa integrazione a causa del coronavirus.

“Hanno lavorato in condizioni inaccettabili – ha spiegato la senatrice, capogruppo M5S in commissione Ambiente -. Da tempo sono state denunciate mancanze di sicurezza dei luoghi in cui svolgono le proprie attività, retribuzioni inadeguate, definizione arbitraria dei turni di lavoro, contratti molto spesso part-time e a tempo determinato ciclicamente rinnovati. Tutto ciò – ha continuato La Mura - mentre il settore turistico, e quindi l’afflusso di visitatori agli scavi archeologici in questione, negli ultimi anni ha segnato un notevole incremento e quindi anche un aumento di incassi, salvo ovviamente gli ultimi mesi di emergenza dovuti alla pandemia, che tra l’altro ha ancor più aggravato la situazione dei lavoratori delle società vincitrici di appalto ministeriale”.

Secondo la senatrice non è ammissibile che in un settore cruciale per l’Italia come quello del turismo, “immaginare una ripresa economica post-covid, con lavoratori che vengono trattati in questo modo da aziende che devono non solo assicurare un servizio, ma anche il rispetto dei propri dipendenti. Spero in una risposta veloce dei ministri interpellati – ha concluso la senatrice - affinché si possa definire un modo per risolvere definitivamente la situazione”.


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