Ospite d’eccezione nella sede di Libera Portici   e del suo Presidente Leandro Limoccia , Juan Martin Guevara  l’anziano fratello del più famoso guerrigliero, politico, scrittore, medico,  Ernesto Guevara, detto  “El  Che”  capo della rivoluzione sudamericana degli anni  cinquanta e sessanta e grande amico di Fidel Castro con il quale condivise gli ideali rivoluzionari. Juan Martin va  in viaggio   per il mondo per portare in giro più che l’idea rivoluzionaria che ha guidatola vita politica del fratello ,  il ricordo  degli avvenimenti che caratterizzarono la politica nel suo paese l’Argentina  e di tutto il sud America  governato in quel tempo  da governi  corrotti  e la lotta  del  Che , trasformatosi nel principale nemico comunista nella guerra fredda tra USA e  l'Urss».

Tutto è  raccolto  nel libro “ Il Che mio fratello” che racconta anche in parte il privato della  breve vita di Che Guevara  a 50 anni dalla sua morte . Juan Martin Guevara  con la sua narrazione accattivante ha scattato una  fotografia della vita del  fratello, degli ideali che lo muovevano  e ha spiegato che El Che, fu animato dall’ideale rivoluzionario dopo aver visto la povertà di massa nel continente sudamericano  e avere letto le  teorie marxiste, decidendo  che solo la rivoluzione avrebbe potuto risolvere le disuguaglianze sociali ed economiche dell'America Latina. Egli maturò l’idea che il  Sudamerica  potesse diventare un un'unica entità di nazioni  e decise di porre in atto una strategia di ampio respiro rivoluzionario sostenuto in ciò anche da Fidel Castro. 

Il mito del  Che oltrepassò  lo spazio del continente sudamericano e degli oceani  per arrivare fino in Europa dove trovò in quegli anni  50 e 60, simpatizzanti  e sostenitori specialmente tra i giovani comunisti che pur vivendo  nelle sicure e opulente  democrazie occidentali  tenevano manifestazioni  studentesche  con l’esibizione provocatoria  delle foto del Che . Una su tutte  la più famosa in cui  Guevara compare  con i lunghi capelli , la barba  e il basco con la stella rossa  divenuta il simbolo dell’opposizione ai governi occidentali . Durante il 1967, racconta Juan, la guerriglia  guidata dal Che  svolse intense  operazioni  di lotta   contro i  disorganizzati  eserciti sudamericani  ma a ottobre 1967  El Che  venne catturato e  ferito dalle truppe boliviane  che nel villaggio di La Higuera, lo assassinarono a sangue freddo . Ci volle il  confrontano dell’impronta delle dita delle mani  per accertarsi che era veramente lui quello catturato e ucciso. 

La visita di Juan Guevara nella sede di Libera è stata una full immersion nella storia non troppo lontana  del Sudamerica  e nei suoi ideali rivoluzionari del tempo, e come egli sempre va spiegando in giro per il mondo  ha concluso : “Il  pensiero del Che  è  ancora attuale. Se i popoli non potranno essere padroni della  propria vita e del proprio futuro, ci saranno sempre  crisi e  guerre”.

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