Portici, grande accoglienza per il fratello di Che Guevara
Juan Martin è stato ospite del presidio Libera presentando il libro sulla vita del simbolo del comunismo
26-09-2019 | di Claudio Di Giorgio
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Ospite d’eccezione nella sede di Libera Portici e del suo Presidente Leandro Limoccia , Juan Martin Guevara l’anziano fratello del più famoso guerrigliero, politico, scrittore, medico, Ernesto Guevara, detto “El Che” capo della rivoluzione sudamericana degli anni cinquanta e sessanta e grande amico di Fidel Castro con il quale condivise gli ideali rivoluzionari. Juan Martin va in viaggio per il mondo per portare in giro più che l’idea rivoluzionaria che ha guidatola vita politica del fratello , il ricordo degli avvenimenti che caratterizzarono la politica nel suo paese l’Argentina e di tutto il sud America governato in quel tempo da governi corrotti e la lotta del Che , trasformatosi nel principale nemico comunista nella guerra fredda tra USA e l'Urss».
Tutto è raccolto nel libro “ Il Che mio fratello” che racconta anche in parte il privato della breve vita di Che Guevara a 50 anni dalla sua morte . Juan Martin Guevara con la sua narrazione accattivante ha scattato una fotografia della vita del fratello, degli ideali che lo muovevano e ha spiegato che El Che, fu animato dall’ideale rivoluzionario dopo aver visto la povertà di massa nel continente sudamericano e avere letto le teorie marxiste, decidendo che solo la rivoluzione avrebbe potuto risolvere le disuguaglianze sociali ed economiche dell'America Latina. Egli maturò l’idea che il Sudamerica potesse diventare un un'unica entità di nazioni e decise di porre in atto una strategia di ampio respiro rivoluzionario sostenuto in ciò anche da Fidel Castro.
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Il mito del Che oltrepassò lo spazio del continente sudamericano e degli oceani per arrivare fino in Europa dove trovò in quegli anni 50 e 60, simpatizzanti e sostenitori specialmente tra i giovani comunisti che pur vivendo nelle sicure e opulente democrazie occidentali tenevano manifestazioni studentesche con l’esibizione provocatoria delle foto del Che . Una su tutte la più famosa in cui Guevara compare con i lunghi capelli , la barba e il basco con la stella rossa divenuta il simbolo dell’opposizione ai governi occidentali . Durante il 1967, racconta Juan, la guerriglia guidata dal Che svolse intense operazioni di lotta contro i disorganizzati eserciti sudamericani ma a ottobre 1967 El Che venne catturato e ferito dalle truppe boliviane che nel villaggio di La Higuera, lo assassinarono a sangue freddo . Ci volle il confrontano dell’impronta delle dita delle mani per accertarsi che era veramente lui quello catturato e ucciso.
La visita di Juan Guevara nella sede di Libera è stata una full immersion nella storia non troppo lontana del Sudamerica e nei suoi ideali rivoluzionari del tempo, e come egli sempre va spiegando in giro per il mondo ha concluso : “Il pensiero del Che è ancora attuale. Se i popoli non potranno essere padroni della propria vita e del proprio futuro, ci saranno sempre crisi e guerre”.
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