Processo Cerrato bis, killer alla sbarra: sentenza in trenta giorni
Commando di morte graziato in primo grado
03-06-2024 | di Marco De Rosa
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I killer responsabili della morte di Maurizio Cerrato di nuovo alla sbarra. Oggi al Tribunale di Napoli si è celebrata la prima udienza del processo in corte d'Assise d'Appello. Al banco degli imputati Giorgio e Domenico Scaramella e Francesco e Antonio Cirillo, tutti condannati in primo grado a 23 anni. Una sentenza shock che ha graziato il commando di morte e scongiurato il carcere a vita. Scampato all'ergastolo anche l'esecutore materiale del delitto. Presenti in aula la vedova Tania Sorrentino e la figlia Maria Adriana Cerrato.
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Maurizio fu assassinato il 19 aprile 2021 in un'autorimessa in via IV Novembre a Torre Annunziata. A scatenare la furia del commando una banale lite per un parcheggio. Il 61enne intervenne per difendere sua figlia, aggredita per avere spostato una sedia dal posto auto 'prenotato' dagli Scaramella. Uno sgarro imperdonabile per le logiche malate del malaffare torrese. Insulti, minacce e aggressioni. Un'esclatation di violenza che porterà alla morte del custode degli scavi di Pompei, accoltellato al cuore da Antonio Cirillo. Fissata al 10 giugno la prossima udienza contro i quattro killer. Entro fine mese sarà emmessa la sentenza del procedimento di secondo grado. Attesa per la condanna che potrebbe ribaltare o confermare il verdetto dello scorso 5 aprile.
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"Resto a Torre Annunziata, come loro, e da me avranno sempre battaglia. Certamente mio marito non ha afferrato un coltello e si è autoinflitto la coltellata che l'ha ucciso". A dichiararlo è Tania Sorrentino, moglie di Maurizio Cerrato. All'appello degli imputati, due collegati in videoconferenza dalle carceri dove sono detenuti e gli altri due, uno dietro le sbarre e l'ultimo, anziano e ai domiciliari, con problemi di deambulazione (seduto in fondo all'aula all'altro capo della stessa panca dove è seduta la famiglia della vittima) è seguita la costituzione delle parti civili da parte del Comune di Torre Annunziata e della Fondazione Polis.
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