Quella che verrà emessa in quest’aula di Tribunale sarà una sentenza dal forte impatto sociale”. Con queste parole l’avvocato Giovanni Verdoliva ha cominciato la sua arringa nel processo alle quattro belve che hanno ammazzato Maurizio Cerrato. Un intervento durato circa mezz’ora durante il quale il legale di parte civile di Tania Sorrentino e la figlia Maria Adriana, nel fare propria la richiesta di ergastolo per i 4 imputati del Pubblico Ministero Giuliana Moccia, ha ripercorso i drammatici momenti del 19 aprile 2021. Un’udienza quella di stamattina dedicata alle parti civili: dopo l’avvocato Verdoliva hanno preso la parola gli avvocati Antonio Marinaro per la sorella di Maurizio e Giamario Siani per la Fondazione Polis. Per il Comune di Torre Annunziata invece sono state depositate le memorie difensive.

“Per come è nata la vicenda e per il tragico epilogo, questa sarà una sentenza dalla forte valenza sociale – ha affermato l’avvocato Verdoliva – Spostando quella sedia da un suolo pubblico per poter parcheggiare la propria auto, Maria Adriana ha reclamato un diritto di tutti. Ha scelto di non voltarsi dall’altra parte, come spesso la maggior parte delle persone fa, con quel gesto ha detto che un bene pubblico è di tutti, e non solo di qualcuno. Sarà una sentenza che dovrà anche stabilire il confine tra la legalità e l’illegalità – ha continuato l’avvocato - dove è possibile reclamare un diritto e dove non è possibile farlo. Cosa dovrebbe mai dire una mamma alle proprie figlie dopo tutto quello che è successo? Andare via da Torre Annunziata? No, sono ancora a Torre, forse perché ancora credono. Questa sentenza ci dovrà dire se il diritto può ancora vincere sul delitto. Questa sentenza darà una risposta anche a questi atteggiamenti educativi da parte della mamma e di tutti noi” ha concluso Verdoliva.

Maurizio Cerrato ha deciso di essere un uomo – ha detto invece l’avvocato Antonio Marinaro, legale della sorella di Maurizio Cerrato, nel corso del suo intervento - Non c’è una spiegazione razionale per quanto accaduto. Questo gesto non può trovare spazio nella logica umana. Quello che è avvenuto il 19 aprile 2021 è la massima rappresentazione della crudeltà, della violenza e della prepotenza. E’ stato un messaggio chiaro alla società da parte di soggetti che non sono pronti a vivere in un contesto civile”.

“La fondazione Polis rappresenta un unicum in Italia – ha invece affermato l’avvocato Gianmario Siani - la Campania è l’unica regione ad aver attivato questo strumento di aiuto ai familiari delle vittime. Purtroppo in Campania ci sono 500 vittime della criminalità e da questo bisogno nel 2009 fu attivata la Fondazione. Oggi la Fondazione è accanto alla famiglia Cerrato e fa propria la richiesta del PM”.

Ultima udienza il 21 marzo con le arringhe degli avvocati difensori e la sentenza che verrà emessa a fine dibattimento.

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