Quarto Sistema. Diecimila euro di pizzo: “Togliamo il pane da bocca a sti scemi”
I retroscena sulla tentata estorsione a un imprenditore di Torre Annunziata. Il Riesame conferma il carcere per tutti, liberi solo Giuseppe Losco e Luigi Guida
14-10-2020 | di Redazione
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“Noi ti abbiamo mandato a chiamare perché volevamo informarti che i soldi che dai agli altri ce li devi dare anche a noi – disse in quell’occasione Domenico Balzano -. Noi vi vogliamo fare l’estorsione non per danneggiare voi ma più che altro per legare il pane da bocca di quegli scemi”.
Queste frasi, che non lasciano spazio a interpretazioni, sono state pronunciate da Domenico Balzano nei confronti di Arturo Federico, un imprenditore di Torre Annunziata, vittima delle estorsioni operate dal Quarto Sistema. A quel tentativo di estorsione non parteciparono Giuseppe Losco e Luigi Guida. E’ questa la motivazione del Riesame che ha concesso la libertà ai due, confermando il carcere per tutti gli altri membri del clan.
Gli uomini legati al “Quarto Sistema” restano così dietro le sbarre. Riqualificato un capo d’accusa relativo all’estorsione ai danni di Arturo Federico: non più un estorsione consumata ma soltanto tentata. La decisione del giudice dopo la lettura degli atti nel quale si evince che Losco e Guida, difesi dagli avocati De Martino e Ottobre, non presero parte al raid.
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LA TENTATA ESTORSIONE. Il 20 maggio Federico, originario di Torre Annunziata ma residente a Boscoreale, venne chiamato dai carabinieri e riferì in quell’occasione di essere stato portato all’interno del Parco Penniniello. Un uomo vessato già dai tempi di “Alta Marea” quando furono portati in carcere Pasquale Gionta, Gennaro Longobardi, Umberto Onda e Gemma Donnarumma, proprio per estorsione continuata in concorso aggravato dalle modalità mafiose. Federico fu intercettato mentre parlava con il figlio nella sala d’attesa della caserma dei carabinieri di Castellammare di Stabia. In quell’occasione Arturo Federico confermava che il 15 maggio Domenico Balzano tentò di estorcere denaro all’imprenditore. Dapprima un appuntamento al cimitero. Poi il gruppo, forse preoccupato dalla presenza di telecamere di videosorveglianza nei dintorni, spostò l’appuntamento all’interno del Penniniello. La modalità è la stessa usata con il titolare di Ad Cars: portarono Federico in sella a uno scooter al Penniniello per istruirlo su come e cosa fare per consegnare il denaro. “Chiedigli 20mila euro, poi chiudiamo a 10mila”, questi erano i patti.
LE DECISIONI DEL RIESAME. Per Domenico e Salvatore Balzano, Matteo Fraterno, Luca Cherillo, Natalino Scarpa, Antonio Villani, Pietro Evacuo regge il castello accusatorio: resteranno quindi in carcere, ma i legali hanno fatto già sapere che impugneranno le motivazioni e le porteranno in Cassazione. Ancora latitanti, invece Vincenzo Somma e Pasquale Cherillo, ma proseguono i controlli a tappeto per rintracciarli e portarli in carcere. Per Salvatore Carpentieri, rintracciato dopo un breve periodo di latitanza a casa dei parenti al Rione Penniniello, invece si deciderà il 20 ottobre.
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