Uno sguardo di troppo all'ingresso del Lido Azzurro tra giovanissimi vicini ai Gionta e coetanei del Penniniello. È questo il motivo alla base del raid fallito al Lido Azzurro di Torre Annunziata avvenuto sabato scorso.

Giovanissimi nati e cresciuti in ambienti criminali, ragazzini (perchè a 18-20 anni questo si è) che non conoscono altro contesto sociale se non quello legato a camorra, degrado e droga. Ed è così che uno sguardo di troppo, una parola ritenuta fuori luogo diventa un'offesa da lavare a suon di armi. Ieri il colpo di scena sulle indagini con l'arresto di uno dei due uomini del commando al termine di un'operazione congiunta tra Polizia e Carabinieri. In manette un ragazzo appena maggiorenne. Sulla vicenda indaga la Direzione Distrettuale Antimafia, al lavoro per identificare il secondo uomo.

Ricostruite dagli investigatori le sequenze dell'irruzione e il movente che ha innescato il raid. Sono da poco passate le 16.30, orario dove la maggior parte delle persone lascia lo stabilimento balneare, teatro negli anni 50 e 60 di serate mondane che avevano come protagonisti Sophia Loren, Totò e Eduardo, solo per citarne alcuni. All'ingresso del Lido si incrociano i protagonisti di questa triste storia: quelli del Penniniello erano lì, all'esterno del bar del Lido. I baby Gionta invece passano, forse per lasciare il Lido dopo una giornata a mare. È lì che gli sguardi si incrociano. Partono le frasi "stai guardando a me?" "Volta lo sguardo dall'altra parte" "Perché se no che fai?".


Un mix micidiale di sguardi e frasi da "guappi con i calzoni corti" che provoca la voglia di farsi "giustizia". Quelli dei Gionta vanno via e tornano armati in pochi minuti. Quando arrivano, i giovanissimi del Penniniello sono ancora all'esterno del bar del Lido. Li vedono arrivare, notano le armi e cominciano a scappare in direzione mare. Parte la caccia all'uomo in spiaggia con le armi puntate ad altezza uomo. Scene di panico tra le famiglie perbene e i tanti bambini che a quell'ora affollavano la spiaggia. Il raid punitivo fallisce, le vittime designate si dileguano sulla sabbia tra ombrelloni e bagnanti.

Il commando decide a questo punto di lasciare lo stabilimento. Prima di andare via esplodono un colpo di pistola in aria. Non si sa il motivo: o per guadagnarsi la fuga o per lanciare un messaggio alle vittime del raid. 

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