Chissà quante volte hanno pensato a questo giorno, i familiari delle vittime di Rampa Nunziante. Per più di sette lunghi anni hanno atteso, sperato, in preda a isterismi e attacchi di panico, nel vortice di un tornado di emozioni che purtroppo non porteranno indietro i loro cari.

Ieri mattina questa tensione si sentiva tutta nei loro sguardi. Poca voglia di parlare, tutti rinchiusi in un religioso silenzio in attesa di quel verdetto tanto desiderato, per restituire un po’ di giustizia e di verità. Si entra in aula e quello che colpisce è la foto di Pasquale Guida e Anna Duraccio, sorridenti e pieni d’amore mentre poco più in basso ci sono i volti dei loro due piccolini Francesca e Salvatore. E’ attaccata alla balaustra che separa i tavoli degli avvocati dal pubblico. Addosso ai parenti delle vittime una maglia bianca con un cuore rosso, al cui interno i volti dei loro cari strappati alla vita troppo presto per un tragico destino.

Alla lettura della sentenza tutti restano impassibili. In aula presente anche il pm Andreana Ambrosino che ha curato ogni dettaglio delle indagini e dell’accusa del processo in primo grado. Confermato l’impianto accusatorio, frutto di una perizia firmata dai professori Nicola Augenti e Andrea Prota che individuarono nel cedimento di uno dei maschi murari del secondo piano la causa del crollo che distrusse un palazzo a 5 piani con vista mare, mai regolarizzato. Doveva essere una villetta bifamiliare con giardino, è finita per essere una trappola abusiva e mortale per otto persone, delle quali due erano solamente bambini. Tutti morti all’istante, in una calda mattina di piena estate, senza possibilità di salvarsi.

Come richiesto dal Procuratore Generale Dina Cassaniello, per i reati di crollo colposo e omicidio colposo plurimo è arrivata la condanna a 8 anni di reclusione per Cuomo (9 anni totali con il reato di falso), amministratore di condominio del palazzo crollato a causa dei lavori in corso al secondo piano dell'edificio. Confermate le pene per tutti gli altri imputati, che hanno ottenuto piccoli sconti perché si sono prescritti i reati edilizi.

Condannati a 12 anni Gerardo Velotto, proprietario dell'appartamento in cui erano in corso i lavori, a 11 anni Massimiliano Bonzani, a 10 anni Aniello Manzo, i due architetti che avrebbero curato la realizzazione di quegli interventi, a 9 anni il capo operaio Pasquale Cosenza. Pene inferiori all'anno di reclusione per falso per gli altri imputati Rosanna Vitiello, Ilaria Bonifacio e l'altro avvocato ed ex assessore provinciale Massimiliano Lafranco, assolto anche in Appello per il crollo.

Inevitabile la commozione all’uscita dall’aula. Tante lacrime per un verdetto finalmente arrivato e atteso per più di sette anni. “Abbiamo sempre avuto fiducia nella giustizia – ha riferito a nome di tutti i parenti delle vittime presenti in aula Imma Duraccio, la sorella di Anna, una delle vittima del crollo -. Anche se sappiamo che loro non torneranno più, porteremo avanti il loro ricordo lottando e continueremo a lottare”.

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LA SENTENZA