“Il palazzo è completamente privo di titolo, è abusivo”. Sono emblematiche la parole del professore Alberto Coppola. L’architetto e ex docente universitario di legislazione urbanistica nell’udienza del 25 settembre 2019 ha spiegato la storia urbanistica del palazzo crollato il 7 luglio 2017 a Torre Annunziata, causando 8 vittime.

“Non c’è un titolo edilizio per il fabbricato, ma soltanto un’abitabilità per una villetta bifamiliare. Secondo la normativa vigente, viene richiesta licenza edilizia per gli edifici a meno che non si trovino al di fuori del centro abitato. Il primo documento che attesta la perimetrazione del centro abitato è però relativo al 1972. Quindi, all’epoca il palazzo aveva bisogno di un titolo edilizio”.

Sono 4 le ragioni a sostegno della tesi del consulente Coppola, snocciolate da lui stesso nel corso della deposizione: “Per la villetta bifamiliare è stato rilasciato un titolo, significa che era obbligatorio portare un titolo. La seconda ragione la dà il comune, al quale ho chiesto acquisizione della cartografia e della normativa relativa alla perimetrazione del centro abitato se esistente. Mi è stato risposto che a quella data non c’era perimetrazione, avvenne solamente nel 1972. La terza ragione è data dal fatto che il fabbricato negli anni è stato sottoposto a vendita forzata causa fallimento. Nella valutazione dell’edificio erano stati quantificati immobile per immobile gli importi e i lavori dovuti per condonare edificio. La quarta, quella definitiva, è che il comune stesso ha emanato un’ordinanza di demolizione dell’immobile nel novembre 2018”.

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