“Occorre chiarezza per il progetto di rigenerazione urbana di Torre Annunziata”.

A dirlo sono le associazioni del territorio all’amministrazione comunale oplontina. Con un documento congiunto a firma dell’associazione “La paranza delle idee”, Confcommercio, Legambiente e “Libera”, è stato chiesto al sindaco di Torre Annunziata Vincenzo Ascione come l’amministrazione intende procedere alla riqualificazione del lungomare e dello Spolettificio, consegnato dagli imprenditori di Naplest.

In una recente intervista, il primo cittadino aveva dichiarato di aver impostato programmi e progetti futuri compatibili con la città, con la bonifica di alcune aree di proprietà comunale come la stazione marittima delle Ferrovie dello Stato, così come l’area di via Provinciale Schiti confinante con la vicina Castellammare di Stabia, “aree abbandonate da 40 anni con accumuli di rifiuti ingombranti e che, con la fine dell’emergenza coronavirus e delle restrizioni, sarebbe bello vedere ripulite”.

Ma c’è dell’altro: chieste altre informazioni riguardanti i bandi sulla mobilità sostenibile da 480 milioni di euro del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e lo stato del procedimento di redazione del Piano Urbanistico Comunale.

“In merito al masterplan di Naplest – fanno sapere le associazioni -, l’amministrazione comunale non ha ancora provveduto a divulgarlo, come pure sarebbe stato opportuno fare con un progetto a più riprese definito decisivo per il futuro della nostra città. Se non è un bluff e se non ci sono resistenze rispetto alla condivisione con gli altri portatori d’interesse, non capiamo cosa si aspetta nel renderlo disponibile quantomeno online”.

Sui bandi del MIT, invece, “l’ente comunale ha fatto sapere di esserci già al lavoro. Sarebbe giusto che venissero esplicitate meglio le ipotesi progettuali che si stanno valutando e che si desse spazio a eventuali contributi esterni. Ora e non a ridosso della scadenza dei bandi, cosicché si possa procedere al confronto tra le varie alternative”.

Altro capitolo è stato infine riservato al Puc: “Vorremmo sapere a che punto è il lavoro, che dovrebbe addirittura essere stato agevolato dall’assenza delle normali incombenze per l’Ufficio Tecnico. Inoltre, seguendo l’esempio di altri Comuni, chiediamo la creazione di un apposito spazio web, mediante il quale, tra le altre cose, si potrebbe fare una prima consultazione dei cittadini, magari con dei questionari”.

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