L’atto d’accusa viene dal WWF Napoli, in seguito all’esito del sondaggio “Amici dell’ambiente o Complici dell’inquinamento”, che ha coinvolto ben 37 tra i più popolosi comuni sparsi sul territorio napoletano. Delle città interessate infatti, solo il comune di Pomigliano D’Arco è risultato essere attivamente impegnato in attività di risparmio energetico proficue; tra le restanti, ben 30 comuni risultano mancanti di qualsiasi misura atta a fronteggiare lo spreco energetico. È stato stimato che tale mancanza conduca allo sperperamento di oltre 1 milione e mezzo di denaro pubblico, che inevitabilmente si traduce in un’impennata di tasse per la cittadinanza e di produzione di anidride carbonica, ben 4mila tonnellate. Deludente inoltre l’attenzione dedicata da parte delle amministrazioni ad associazioni benefiche che tutelano l’ambiente da tali minacce ecologiche; allo stesso modo sono risultate carenti le dinamiche di informazione del cittadino, aggravate da una completa impreparazione sul “Freedom of Information Act – FOIA”, il documento che regola tali dinamiche. Escluso dal sondaggio il comune di Napoli, il quale, nonostante le sollecitazioni pervenute, non ha ancora organizzato il pool organizzativo con i rappresentanti di diverse associazioni portatrici di interessi collettivo promesso nel 2012. È stata ratificata quindi una una diffida a ricevere le informazioni riguardanti gli adempimenti in materia di risparmio energetico per i 30 comuni citati, che rischiano sanzioni amministrative di importo pari anche a 50mila euro qualora non dovessero rimediare nel più breve tempo possibile ad adottare politiche energetiche adeguate.

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