Era sfuggito al blitz di ottobre ma si nascondeva a poca distanza dal suo quartier generale. Gabriele Pesacane sapeva bene come districarsi nelle zone periferiche di Boscoreale, Scafati e Poggiomarino. E’ stato individuato dai carabinieri di Torre Annunziata che l’hanno preso nel cuore della notte. Era in un condominio situato nel quartiere di San Pietro a Scafati, una zona di confine la cittadina salernitana, Boscoreale e Poggiomarino.

Fratello di Giuseppe Pesacane, 48 anni, è ritenuto al vertice dell’omonimo clan, a tal punto da gestire la cassa del gruppo criminale sgominato due mesi fa nel blitz che ha portato in carcere 21 persone. Non è nuovo alle latitanze. Già nel ’96 venne catturato a Siderno, in Calabria. Fu ricercato in passato nell’ambito delle indagini sull’omicidio del carabiniere Salvatore Pamigiano, avvenuto a Terzigno durante un tentativo di rapina. E’ stato scarcerato nel dicembre 2013 dopo una condanna a dieci anni per associazione di stampo mafioso e droga. Nel provvedimento di scarcerazione si leggeva della sua condotta esemplare nel carcere di Spoleto.

Negli ultimi anni invece, qualcosa è cambiato. E’ tornato in auge gestendo gli affari e le casse del clan che stava acquisendo uno spazio di potere nelle zone tra Boscoreale e Torre Annunziata. Il blitz dell’ottobre scorso ha invece nuovamente tarpato le ali al clan e al suo cassiere. E’ accusato di associazione a delinquere di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti nonché di vari reati-fine, commessi con “metodo mafioso” e con la finalità di agevolare il clan.

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