Dalle prime ore della mattinata, il Nucleo di Polizia Tributaria di Napoli e il Nucleo Investigativo della Polizia Penitenziaria stanno eseguendo 9 ordinanze di custodia cautelare (6 in carcere e 3 agli arresti domiciliari) emesse dal Gip del Tribunale di Napoli, sui richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, tra i cui destinatari figurano alcuni esponenti di spicco del "Clan dei Casalesi" e, in particolare, della fazione "Zagaria", egemone sul territorio casertano.

Nel corso della medesima operazione, i finanziari stanno procedendo ad un sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di oltre 18 milioni di euro, nel cui ambito sono ricomprese diverse società e attività imprenditoriali risultate contigue al menzionato clan, essendo le stesse funzionali alla gestione e al controllo monopolistico di alcuni importanti settori economici, tra cui la produzione e la distribuzione del pane e di altri prodotti alimentari nell'area casertana, più nello specifico nei comuni di Grazzanise, Cancello ed Arnone, Pastorano, Santa Maria Capua Vetere, Sparanise, Teano e Giugliano in Campania.

In questo contesto, specifica rilevanza hanno assunto Nicola Del Villano, classe '68, già noto alle Forze dell'Ordine e sottoposto attualmente alla misura di sorveglianza speciale con obbligo di dimora, e Pasquale Fontana, classe '70, entrambi vicini a Michele Zagaria: il primo ne era stato uomo di fiducia ed autista, il secondo è cugino di primo grado. Questi ultimi, hanno assunto un ruolo di spicco in seno alla fazione casalese dopo diversi conflitti interni al sodalizio e le numerose inchieste giudiziarie che ne hanno decapitato i vertici.

In particolare, i due organizzavano incontri riservati tra loro e altri personaggi contigui al clan, tra cui l'imprenditore Gianni Morico, classe '72, titolare, di un noto gruppo di imprese operante nella produzione di prodotti da forno con il relativo omonimo marchio, distribuito in tutto il casertano.

Altra figura di spicco nell'organizzazione criminale, figurava Mario Maio, classe '70, esponente di spicco del clan Schiavone, gruppo capeggiato da Salvatore Cantiello. Secondo quanto emerso dalle indagini, quest'ultimo pianificava e organizzava con Gianni Morico il servizio di smistamento del pane sul territorio di Caserta, interveniva direttamente per imporne l'acquisto dalle imprese controllate dal clan e, infine, concludeva accordi con altre fazioni camorristiche, fra cui quella di Michele Zagaria, al fine di ripartire le aree del territorio casertano dove poter distribuire i prodotti della panificazione, stabilendo anche modalità strategiche per la condivisione degli utili. 

Sondaggio


Risultati



Puoi ricevere le notizie de loStrillone.tv direttamente su Whats App. Memorizza il numero 334.919.32.78 e inviaci il messaggio "OK Notizie"

vai al video