Boscotrecase Vendeva marijuana nei paraggi del Comune, a due passi dal campo sportivo ormai inagibile e dalle Superiori in centro. Massimo Cirillo, 39enne di Boscotrecase, senza farsi troppi scrupoli aveva deciso proprio lì, fuori alle scuole, di poter fare soldi facili con la droga in tasca: approfittando dell’ingenuità dei suoi clienti abituali. Di quindici e sedici anni, infatti, l’età degli acquirenti preferita dal ‘pusher’. Un’aggravante oggi costatagli cara, perché il gip Emma Aufieri, del Tribunale di Torre Annunziata, lo condanna per spaccio in abbreviato a due anni di reclusione. Il pm della Procura oplontina, Andreana Ambrosino, aveva invece chiesto la condanna di Cirillo a due anni e nove mesi.

Il 'pusher', difeso dall’avvocato Luigi Servillo, fu arrestato a marzo dai carabinieri di Trecase (agli ordini del maresciallo capo Antonio Tiano). Le forze dell’ordine gli stavano addosso da tempo. Le manette ai polsi di Cirillo scattarono proprio perché visto dai militari mentre cedeva marijuana a due minori, un 16enne ed un 15enne di Boscoreale, trovati poi in possesso di due grammi dello stupefacente. Il ‘pusher dei ragazzini’ aveva quel giorno con sè altri 5 grammi di marijuana, divisa in confezioni di cellophane, e 50 euro in contanti, ritenuti provento dell'attività illecita.

Nel corso del processo si è scoperto che Cirillo teneva minuziosamente anche la contabilità delle cessioni. Gli inquirenti, infatti, hanno ritrovato nella sua disponibilità un foglietto con nomi e cifre (dai 10 ai 20-25 euro il ricavo per ogni ‘affare’ a buon fine). La difesa del ‘pusher’ ha presentato istanza al giudice per ottenerne i domiciliari.

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