Terzigno. Alla guida ubriaco di un'Alfa 147, senza targa e priva di assicurazione, all'incrocio non si ferma allo "stop", speronando con violenza un'altra autovettura; una Focus "C-max", con a bordo un'intera famiglia: mamma, papà e 3 figli - di 15, 8 e 7 anni - tutti feriti per fortuna in modo lieve (la prognosi per loro va dai 5 ai 18 giorni). Impaurito dalla scena, getta le chiavi e fugge via, ma raggiunto dai carabinieri dopo 200 metri finisce in manette.

L'ARRESTO. I militari del NOR della Compagnia di Torre Annunziata - agli ordini del comandante Andrea Rapone e del maresciallo capo Antonio Russo - la scorsa notte hanno arrestato Yrax Yura, ucraino classe '95, in Italia senza fissa dimora e disoccupato. L'accusa per lui è di omissione di soccorso. L'ucraino, inoltre, guidava l'Alfa senza patente. Non perchè dimenticata chissà dove. Semplicemente, il 21enne del'Est non l'ha mai presa.

Il giovane, a bordo della "147" occupata anche da un altro passeggero, in via Martiri d'Ungheria prima non ha dato la giusta precedenza. Poi si è schiantato contro la "Ford", guidata dalla signora Maria, 45enne di Terzigno. L'impatto è stato violentissimo. La "Ford" ha girato su sè stessa, per poi finire contro il muro di cinta di un'abitazione dei dintorni. A quel punto Yrax ha pensato bene di staccare la targa dell'auto, scappando con il suo "amico". Nonostante 5 persone, delle quali 3 minorenni, dopo l'impatto fossero rimaste contuse ed intrappolate nell'abitacolo della "Ford".

Per fortuna, l'autoradio di turno dei carabinieri ha raggiunto in breve tempo il luogo dell'incidente. I militari dell'Arma, con l'ausilio del 118, hanno soccorso i feriti. Peggio è andata non alla signora Maria, ma alla sua figlia 15enne: fratturata a un osso non ancora specificato e alla falange di un dito della mano destra. Guarirà tra 18 giorni. Yrax Yura, invece, è stato inseguito ed ammanettato. Le successive analisi dimostreranno che guidava con un tasso alcolemico, nel sangue, ben superiore al limite consentito dalla legge. L'ucraino, dopo una notte trascorsa in cella di sicurezza, è in attesa di un processo per direttissima.

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